Oggi a Roma abbiamo festeggiato la
dedicazione della basilica di san Giovanni in Laterano, madre di tutte le
chiese dell’urbe e dell’orbe.
Ma la chiesa è la “casa di Dio” come spesso
leggiamo sui frontoni, o è la casa della comunità cristiana?
Quante volte la Scrittura ricorda che Dio
non ha bisogno di una casa, lui che abita i cieli e la terra. La sua presenza non
è racchiusa da un luogo.
Dove abita Dio? Egli, l’Emmanuale, il Dio
tra noi, abita in mezzo al suo popolo. “Siamo noi il tempio del Dio vivente”,
scrive san Paolo ricordando quanto Dio stesso aveva detto nell’Antico Testamento: “Abiterò
in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed
essi saranno il mio popolo” (2 Cor
6, 16).
Tutto il popolo di Dio, la comunità
cristiana, è il suo tempio, il luogo dove egli si rende presente. “Non sapete
che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? – scrive ancora san
Paolo – … santo è il tempio di Dio, che siete voi” (1 Cor 3, 16-17).
Le nostre chiese non sono state costruite
per Dio, ma per il suo popolo, per noi, sono le “case del popolo”, anche se il
nome coincide con quelle costruite dai comunisti nei suoi anni ruggenti. Sono i
luoghi nei quali possiamo incontrarsi ascoltare la sua Parola, imparare a
crescere unito come tempio del Signore, rinsaldare i vincoli di amore e
prendere coscienza di quello che siamo: Chiesa, dimora viva di Dio tra noi.
Andare in chiesa domani, giorno del
Signore, dovrebbe essere davvero una festa, un ritrovarsi tra tutti per
accogliere tra noi il Signore che viene.
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