Siamo a Lonavala, sulle colline, a due ore di macchina da Mumbai, circondati dal verde. Il clima è meno caldo e ventilato. L’hotel Sapphire è interamente a nostra diposizione. All’ingresso, per terra, alcune ragazze stanno preparando un mandala pieno di colori. Hindu e cristiani veniamo da tutta l’India e da vari Paesi d’Europa. È una festa ritrovarsi, salutarsi, abbracciarsi. È come ci fossimo lasciati l’altro ieri. I simposi e i vari convegni che ci hanno visto insieme più volte in Italia, in India, in Thailandia, hanno creato un vincolo forte tra tutti.
L’incontro inizia con l’accensione della lampada dalle sette fiammelle, simbolo della luce degli dei. Sono uno dei sette che, piedi scalzi, accendo la lampada; in cuore prego Gesù, luce del mondo.Rischiarati di questa luce si avvia il simposio di dialogo interreligioso, che somiglia più ad un ritrovo di famiglia che a un convegno di studi, anche se sono molti i lavori preparati attorno al tema: “Interpretare e vivere le Scritture per costruire l’armonia universale e la pace”.
Ci guida una definizione di dialogo: “persone che si trovano insieme e che, pur avendo idee diverse, parlano con serenità e amore sincero ai quanti hanno di fronte… Questo richiede un completo vuoto di noi stessi, mettere da parte le idee dalla mente, gli affetti dal cuore e ogni cosa dalla volontà, così da identificarsi con l’altra persona. Si tratta di mettere da parte per un omento anche quanto possediamo di più grande e di più bello: la nostra fede, le nostre convinzioni, così da essere niente di fronte all’altro, un nulla dell’amore. Facendo così ci mettiamo in atteggiamento di imparare, perché c’è sempre da imparare”.
Dopo aver letto il messaggio inviato da Maria Voce ai partecipanti, Cristina Lee ripercorre le tappe del dialogo interreligioso seguite da Chiara e dal suo Movimento. Le immagini che scorrono mentre Cristina parla sono più eloquenti delle parole e mostrano la progressiva dilatazione dell’amore verso le differenti religioni. Roberto Catalano rievoca in particolare i momenti di dialogo con gli Hindu, una storia iniziata dieci anni fa, nel gennaio 2001, con la prima visita di Chiara in India su invito di Minoti Aram, Presidente dello Shanti Ashram, a ricevere il Premio Gandhi Difensore della Pace. Siamo stati tutti testimoni e attori di quanto è seguito da quel momento, a cominciare dalla professoressa Kala Acharya. In quel gennaio 2001, quando Chiara la incontrò per la prima volta a Coimbatore, scrisse nel diario: “Ieri, giorno dell’Epifania, ho avuto un incontro un po’ speciale, forse con una creatura non senza un disegno di Dio, Kala Acharya, direttrice di un Istituto universitario di cultura e ricerca a Bombay. Colta, ha approfondito il dialogo indù-cristiano, conosce bene il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ed è stata ricevuta due volte personalmente da Giovanni Paolo II. Entrando nel salottino ha subito detto che si sente benedetta…: ‘E’ l’amore di Dio che viene a me. Lavorerò su qualsiasi linea mi darai. E’ una promessa!’”. Allora Kala disse anche: “Tu sei il fioro, io sarò il tuo profumo”. Oggi Kala ha dato la sua testimonianza terminando con le parole, in italiano: “Sono innamorata di Chiara”.
Anche la figlia del Dott. Aram, ora in cielo, ha parlato in apertura del simposio, con la stessa forza di quando l’abbiamo conosciuta che era una ragazzina.
Nel pomeriggio iniziala sessione vera e propria con quattro relazioni. Parla il più giovane tra di noi cristiani, Dominik Barberitch, della Repubbica Ceca e il più anziano tra gli hindu, il prof. Uppadhyaya, un vero mistico, che ci ha parlato delle Scritture in maniera carismatica, facendo vedere il rapporto vitale con esse. A me il compito di moderare due professoresse hindu dell’Università di Mumbai, una giovane e la direttrice dell’Istituto di sanscrito, Madhvi Narsalay.
Quando termino la mia conclusione la lampada dalle sette fiammelle si spegne: abbiamo avuto luce lungo tutto il nostro percorso.
Per aver svolto il compito di Chairperson (in questo caso posso dire tranquillamente Chairman), mi regalano una bellissima statuetta di legno del Mahatma Gandhi; sulla mia scrivania farà da pendant con la statuetta di Confucio.
Dopo cena uno spettacolo di danza indiana (che altro?) della danzatrice Karuna Sagari.
In cielo intanto anche la Luna ci offre un incantevole spettacolo con l’eclisse totale.
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