Giovanni Paolo II, “Incontrandomi l’undici gennaio scorso [1996], mi disse di aver preso S. Eugenio come suo patrono e di aver posto la sua reliquia nella sua cappella privata. Vedeva in lui, infatti, un modello e un protettore per l’evangelizzazione dei tempi moderni” (Marcello Zago, “Information OMI”, Maggio 1996).
Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, mandando i suoi auguri per il nostro convegno in Polonia, tra l’altro ha scritto: “S. Eugenio de Mazenod si fece, nel suo tempo, ‘nuovo evangelizzatore’ e la sua figura interpella ancora oggi, in maniera chiara ed efficace, anche voi Oblati di Maria Immacolata per essere, in prima persona, ‘nuovi evangelizzatori’, vivendo in pieno la fedeltà al vostro carisma. Povertà, castità e obbedienza diventino mezzo per rendere credibile la via del Vangelo come strada possibile per essere percorsa. In quanto religiosi, mi permetto di affidare e raccomandare, in particolar modo a voi, la rinnovata promozione del sacramento della riconciliazione. In un’epoca che sembra aver scordato il perdono e, anzi, pare suscitare sempre più violenza, rancore e vendetta, si avverte la forte necessità di testimoni di perdono e di segni forti di misericordia. La confessione diventi luogo privilegiato per l’incontro con il Signore, luogo in cui tante persone, in particolare i giovani, sperimentano, in prima persona, l’amore compassionevole del Padre”.
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