Grazie per avermi fatto ricordare il mio "maestro" in missiologia - Marcello Zago.
Quando ho iniziato i miei studi l'ho avuto come professore all'Urbaniana ma subito mi è diventato un "maestro" lui stesso come missionario.
E' vero - lo confermo anch'io - che lui ci ha lasciato come testamento l'invito al dialogo! E basterebbe che assimilassimo questo suo testamento per fare dei "miracoli" nella nostra missione come avvenne con Gesù incontrandosi con la samaritana...
Ero al primo anno di missiologia e sono stata subito colpita da questa "consegna" di. P. Zago - il dialogo - tanto che avevo deciso di fare la mia tesi di baccalaureato e, magari, poi di licenza, con lui, sul "Dialogo personale" nella Catechesi (baccalaureato) e nella e-vangelizzazione (licenza).
Ma il piano di Dio ha cambiato i miei perché dopo pochi mesi di scuola egli è diventato Superiore Generale e non ha potuto accompagnare la mia tesi sul "Dialogo personale nella Catechesi" (baccalaureato), mettendo appunto qualcosa di quanto avevo imparato da P. Zago. Con lui mi sono immersa alla "scuola" di un altro grande maestro Paolo VI. Come parlare di dialogo senza andare a sentire Paolo VI nella sua "Ecclesiam Suam"?
Oggi mi hai fatto rinvenire alla memoria tutto questo e, soprattutto, mi sono sentita risuonare l'invito a rivedere il nostro essere e metodo missionario, quanto corrisponde a questa "consegna" di P. Zago, ossia come viviamo il dialogo nella vita e nella missione, special-mente nel contatto con chi la pensa diverso da noi. Sr. Dulci
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