Una suora del Cottolengo scrive:Ho letto il commento sulle formichine sul blog e visto la foto sul sito di Città Nuova e relativo commento alla mattinata di sabato.
A me era piaciuta l'idea delle formichine non tanto "perchè tutte uguali, tutte che si muovono all'unisono". Di fatto se appena conosci un pò le suore ci si rende conto che non è così, anche quelle del Cottolengo, anche le più anziane; anche se qualcuno ancora oggi tenta di livellare tutto e renderci tutte uguali. E' più facile "gestire" la comunità. Tanto non ci si riesce...
Mi era piaciuta l'idea della forza nascosta, del cuore che solo Dio vede. Coglie ciò che ci ha insegnato il Cottolengo: tagliare corto dove gli altri filano lungo, le opere di Dio devono appalesarsi da sè sole e tanto meno se ne parla tanto meglio riescono. Con questo non voglio dire che non bisogna dire e dirsi le meraviglie che Dio compie "L'anima mia magnifica il Signore ...Grandi cose ha compiuto in me l'onnipotente", ma anch'io sono scevra dalle esaltazioni di me stessa e delle cose che si fanno. A me dicono che la penso così perchè sono "di clausura", Forse...
Forse il fatto che le suore del Cottolengo non l'abbiano mai particolarmente colpita rientra un pò nella loro identità. lavorare, pregare studiare ma sempre in Domino...
Anche se a volte questo è stato un pò travisato.
Pensieri a caldo di chi ha appena letto...
Deo gratias e a risentirci
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