Sono a Loppiano, all’Istituto Universitario Sophia per il Seminario accademico (12-13 marzo 2010) dal titolo “L’innovazione culturale. Fenomenologia e prassi”. Dovrò intervenire sul tema “I carismi e l’innovazione culturale nella storia della Chiesa”. Il titolo che ho dato alla mia relazione può sonare un po’ strano: “La Summa theologica e il tappo dello champagne”. Non sono tutte e due una innovazione culturale? Se per cultura si intende tutto il vissuto umano nelle sue più varie espressioni… e il tappo dello champagne, come lo stesso champagne sono invenzioni dei benedettini…
Inizio così il mio tema:
Niente di più spirituale… dello Spirito Santo. Ma lo spirituale non si contrappone al vissuto storico concreto, non è avulso dalla realtà umana in ogni sua dimensione. È proprio per opera dello Spirito Santo che il Verbo prende carne nel seno della Vergine Maria e si fa uomo, entrando nel tessuto storico del suo tempo e della sua cultura, diventandone protagonista. È per opera dello Spirito che Gesù di Nazaret, nella sua morte e risurrezione, è proclamato Signore e penetra intimamente nel cosmo e nella storia d’ogni tempo per portarli al loro compimento.
Così è di tutto quanto è toccato dallo Spirito. Ogni uomo, ogni donna da lui resi “spirituali” sono da lui resi co-attori della sua azione ricreatrice. I doni che egli effonde su di loro, i carismi, non li sottraggono alla storia, anzi li abilitano ad operare in essa con nuova lucidità ed energia.
Il carisma accende una luce non soltanto sul mistero di Dio, illumina non soltanto il volto di Cristo e le sue parole dilatando l’anima su sguardi di conoscenza sempre più ampie e profondi e infondendo il dono della sapienza, ma creano anche una nuova capacità di leggere i “segni dei tempi”. Poiché lo Spirito scruta e conosce i segreti di Dio (cf 1 Cor 2, 11), sa scrutare e riconoscere anche i segreti del cuore dell’uomo e li rivela a quanti egli chiama a collaborare alla sua opera di salvezza. Dà loro occhi nuovi per vedere le urgenze della Chiesa e della società civile; li porta a percepire in profondità i concreti bisogni, le necessità, le aspirazioni, gli aneliti e i gemiti più profondi della gente che vive attorno ad essi, fino a suscitare il desiderio di offrire una risposta adeguata impegnandosi in prima persona.
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