«Leggo ogni giorno i Vangeli… per me è come dare ogni giorno la corda all’orologio…». Così faceva Federico Sciascia quando, ancora pochi anni fa, ogni mattina, appena svegli, si caricava l’orologio. Era un’operazione meccanica, automatica, che dava il senso di un nuovo inizio, del tempo che riparte. Oggi non è più necessario, l’orologio è alimentato dalla batteria. Ma forse ciò di cui ci sarebbe ancora bisogno è iniziare la giornata con una carica ideale, ammorbati come siamo da tanta stupidità quotidiana riversataci addosso come cultura, dalle risse politiche, specie in tempo di elezioni, dalle polemiche della magistratura, dalle notizie sulla corruzione amministrativa.
L’organismo umano e la mente si assuefanno al peggio, per un meccanismo salutare di autodifesa, e producono anticorpi contro le tossine sociali. Si salva l’equilibrio psichico ma insieme si affievolisce o si spegne la speranza del nuovo, lasciando il posto al cinismo o all’apatia. Possiamo attenderci ancora qualcosa di bello? Si aprono ancora davanti a noi proposte creative per le quali valga la pena impegnarsi e lottare? E se ogni mattina si accendesse un lampo di ispirazione al vivere quotidiano? Chissà che non si possa cercare un senso alla giornata proprio nel Vangelo, come faceva Sciascia, o il drammaturgo Bertolt Brecht che confidava: «Quale libro leggo di più? Non ridete: la Bibbia». Anche Mario Luzzi, da grande poeta, scriveva candidamente: «Tutta la poesia moderna non potrebbe prescindere dal Vangelo. Il Vangelo è poesia esso stesso nel senso di poiesis che crea l'esigenza di pensieri, crea pensieri nuovi, esalta l'esistente e l'essente nello stesso tempo. Fa sentire così vivo il mondo…».
Siamo ancora in attesa che Benedetto XVI ci doni l’Esortazione apostolica a seguito del Sinodo sulla Parola di Dio nella vita della Chiesa. Si rivolgerà ai cristiani per indicare nel Vangelo la bussola per un orientamento sicuro nella giungla delle idee (o della mancanza di idee). Ma un libro così va ben al di là d’ogni credenza. Vale la pena tenerlo sul comodino, per dare la carica alla giornata.
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