Dopo una giornata di pioggia ecco una notte piena di stelle. Mi accompagnano nel cammino fin quando, lentamente, ogni dopo l’altra si nascondono sotto il lenzuolo bianco che l’amba stende nel cielo.
La natura, avvolta nel buio, col sorgere del mattino si riveste
dei suoi colori, anche se ancora il sole non li rende splendenti. Ed ecco i
boschi che avvolgono le vigne, i ciliegi, i campi appena arati.
Fin quando compare Pernes-les-Fontaines, un paese che si dà
arie cittadine perché in piano, ai piedi delle colline. All’entrata, lungo la
strada, un cartello invita a ridurre la velocità perché nelle scuole ci sono
ben 320 studenti. Ma è ancora troppo presto e per la strada non si vede nessuno.
Entro nelle antiche mura e l’attraverso passando da porta a
porta. La chiesa è ancora chiusa, così come l’accesso alla torre dell’orologio.
Le case non sono in pietra come quelle dei paesi vicini, ma intonacate, con
colori pallidi. 
Come gli altri borghi attorno la cittadina vanta antiche origini gallo-romane. E chissà quanti grandi personaggi hanno attraversato la sua storia. Scorgo però, lungo la strada d’accesso, un solo monumento, a un certo Paul de Vivié, detto Velocio, “apostolo del cicloturismo”! C'è sempre qualcuno degno di memoria, oltre ai soliti caduti della Prima guerra mondiale o della Resistenza…
Sto per ripartire, perché mi aspettano gli impegni alla Sainte-Garde, quando finalmente il sole comincia a illuminare con i primi raggi mura e palazzi…
Sulla strada del ritorno ho davanti il monte Ventoux. In un
cielo limpidissimo la montagna, orgogliosa dei suoi 2000 mentre, si ostina a
tenere sulla cima l’unica nuvoletta di tutto l’orizzonte.
Continuo immerso in una natura che sfoggia tutta in tutta la
sua ricchezza i colori autunnali. Vorrei rimanere qui fino a veder cadere l’ultima
foglia, e poi godere i colori dell’inverno, e poi quella della primavera, e poi
quelli dell’estate… Che bella la Provenza!
Tutta la natura canta la gloria di Dio…







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