Secondo giorno del
mio corso sulla teologia spirituale. Ma mi sono già allontanato dal programma
preparato. Mi è bastato guardare in faccia gli alunni, che provengono da Paesi
molto lontani dal nostro mondo, per capire che non posso parlare della
spiritualità senza almeno un velocissimo excursus sulle spiritualità nella
storia (per quanto veloce ne avrò anche per domani…). La spiritualità dell’unità
nasce infatti come fiore su un albero bimillenario, di cui ha saputo assorbirne
la linfa… Importante sapere da dove veniamo e continuare ad alimentarsi a
quella linfa.
Chiara stessa, nel
1980, scriveva: «Ed è proprio della nostra spiritualità, come ho già detto
altre volte, imparare dai santi, farci figli di essi per partecipare del loro
carisma. È magnifico: ogni tanto Dio ci fa incontrare un santo, specializzato
in un dato aspetto della vita cristiana, per aiutarci e sottolinearci con
un’altra luce la vita che l’Eterno ha pensato per noi e che è contemplata nello
Statuto. Se da una parte siamo coscienti che il carisma del nostro Movimento è
utile a tutta la Chiesa, dall’altra siamo pure convinti che tutti i carismi
della Chiesa sono utili a noi, figli della Chiesa. E allora dobbiamo imparare
da tutti i santi» E parecchi anni prima: «Fanno bene i santi. “Contagiano” con
la loro vita e spronano alla santità».
Avanti allora con
Basilio, Agostino, Benedetto e su su, fino a noi... senza smettere di guardare la bellezza del creato che ci circonda...




Nessun commento:
Posta un commento