Subiaco! Eccomi da ieri con la Scuola Abbà al Monastero di
santa Scolastica. Quante volte sono stato in questo luogo carismatico… La prima
fu il 31 ottobre 1969, durante il noviziato. Nel diario di allora leggo: “È
stata una grande giornata quella di oggi. Ci siamo recati nel monastero di
Subiaco per una giornata di ritiro. Nella mattinata abbiamo tenuto un
incontro al Sacro Speco e, manifestando ognuno la propria anima, abbiamo sentito
veramente la presenza di Dio in mezzo a noi (…). Siamo andati poi a pranzare
insieme con i monaci a Santa Scolastica, e c’era con noi un gruppo di Nomadelfia.
Era con questi Don Zeno, il fondatore, e con lui ci siamo intrattenuti per
circa due ore. È stato magnifico questo incontro e non si può certamente
descrivere con due parole. Ci siamo incontrati con un’anima che sente
profondamente la Chiesa”.
Questo il diario “ufficiale” del nostro noviziato. Non è
invece scritto come sono andate veramente le cose. Avevano iniziato il
noviziato da un mese appena e il maestro a quell’incontro mattutino
al Sacro Speco cominciò a piangere. “Non so più cosa fare con voi, non so
più come prendervi…”. Chissà quante ne avevamo combinate in quel mese da ridurre
il maestro dei novizi in quello stato. Certo è che eravamo molto diversi tra di
noi… Chi si sarebbe mai immaginato che il severo e austero p. Marino potesse piangere!
Fu un colpo per ognuno di noi. Uno dopo l’altro cominciammo a chiedere perdono…
e iniziò davvero un tempo nuovo, forse iniziò lì il nostro noviziato.
Sono passati quasi sessant’anni! “E ci siamo ancora…”, come
direbbe il buon Mokone.
Questa mattina abbiamo visitato la biblioteca dell’abazia:
mille anni di cultura, che qui si fa bellezza. E poi si continua a dire che il
Medioevo… Manoscritti, miniature, i primi libri a stampa… Qui è nata la prima
tipografia a caratteri mobili d’Italia. Una biblioteca resa viva dal
bibliotecario, Dom Maurizio, un giovane erudito amabile, che rende amabili le antichità
mostrandole attuali. La Scuola Abbà vi respira la sua aria, tra corali, libri
sacri e libri profani, che aprono sul cielo e spalancano sul mondo. Siamo
davanti a un carisma che per secoli ha informato la società con le arti, la
scienza, la cultura, la cura degli uomini, la preghiera.
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