sabato 29 ottobre 2022

Una ricerca reciproca

Il sicomoro di Gerico 

La simpatia va subito a quell’ometto piccolo di statura, furbo, sempre di corsa, intraprendente, determinato, libero dai condizionamenti sociali, da ciò che pensa e dice la gente. Un solo pensiero lo guida: il desiderio di vedere Gesù. È mosso dall’inquietudine, dal disagio interiore. Ha i soldi e si sente vuoto, non gli bastano a colmare il cuore, anzi lo inaridiscono. È insoddisfatto, ma non rassegnato. Ed eccolo sull’albero. È curiosità la sua o una segreta ricerca di felicità, il desiderio sincero di un incontro che cambi la vita? È comunque un’iniziativa premiata: trova la gioia, la forza della conversione, della generosità e del dono, la salvezza. Non si ripiega sui propri sbagli: è libero perché liberato.

Quanti troverebbero la felicità e la pienezza della vita se si mettessero alla ricerca del tuo volto, Gesù, come fece Zaccheo; se si accendesse in essi il desiderio di te, se andassero oltre le convenienze sociali, se vincessero i pregiudizi dei luoghi comuni su di te, sulla tua Chiesa e avessero il coraggio di guardarti in faccia, di lasciarsi interpellare dal tuo vangelo...!

Anche per noi Zaccheo resta un modello. La ricerca di te può affievolirsi, nell’illusione di averti trovato, di conoscerti già, tu sempre nuovo, imprevedibile, inafferrabile. L’assuefazione alla tua presenza può smorzare la gioia, lasciarci illanguidire, insabbiare il cambiamento di vita e renderci statici, inoperosi.

La nostra simpatia va soprattutto a te che sai suscitare l’insoddisfazione e il desiderio della ricerca. A te che per primo ti muovi per trovare ciò che è perduto. A te che hai alzato lo sguardo e hai rinvenuto la pecorella smarrita e non l’hai rimproverata, che hai accolto il figlio prodigo senza rinfacciargli il male fatto e senza chiedergli di restituire il maltolto. A te che hai onorato il peccatore con la tua visita.

Forse non sappiamo suscitare la salvezza attorno a noi perché all’altro abbiamo sempre tante cose da dare, da dire: siamo ricchi. Tu invece hai chiesto a Zaccheo, facendoti bisognoso d’accoglienza: eri povero. Così l’hai messo in occasione di donare e il cuore è scoppiato di generosità e di gioia.

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