sabato 1 ottobre 2022

Semplicemente a servizio

Com’è odioso questo padrone; odioso come tutti i padroni. Non è certo il ritratto di Gesù venuto per servire e non per essere servito, che ha lavato i piedi come un servo e nel Regno dei cieli farà mettere noi a tavola ed egli ci servirà. Nella parabola il padrone siamo noi, sempre esigenti e mai contenti, e il servo è Gesù, che ha dato perfino la vita per noi.

Come vive dunque colui che Gesù chiama a seguirlo, se vuole essere davvero suo discepolo? In costante donazione, a servizio di tutti, senza pretesa alcuna.

Siamo sempre tentati di commercializzare il nostro servizio: ti do se tu mi dai; ti ho dato quindi devi rendermi il contraccambio. Ti do se ne avrò un tornaconto. Oppure arrivano puntuali le recriminazioni: neppure ti accorgi del mio servizio? esprimi almeno un po’ di gratitudine... Invece no. Il discepolo è come Gesù, opera con un amore concreto, fattivo; serve tutti perché questa è l’espressione dell’amore: agisce “secondo natura”, quella del cristiano, dell’uomo nuovo.

Il sole non può non illuminare e scaldare, l’acqua non può non irrigare, il discepolo del Vangelo non può non servire: è un semplice servitore, nient’altro che un servo (non “inutile”, ma “semplicemente” servo, come nella giusta traduzione). Ho lavorato, aiutato, mi sono dato tutto? Ho fatto soltanto il mio dovere, ho agito “secondo natura”. Quale libertà in questa gratuità!


Nessun commento:

Posta un commento