martedì 6 febbraio 2018

Praga a colori


Sono passati più di vent’anni dalla mia prima venuta nella Repubblica Ceca. Nel marzo 1997 ero stato ad Olomouc, la capitale della Moravia, dove l’arcivescovo Jan Graubner mi aveva fatto parlare a 90 sacerdoti e poi agli studenti della Facoltà teologica. A Praga il card. Miloslaw mi aveva fatto parlare nella Facoltà teologica a 150 sacerdoti, presenti i tre vescovi ausiliari e il nunzio; a una cinquantina di seminaristi; alle carmelitane e a un gruppo di religiose. Rilasciai anche una lunga intervista e una conferenza stampa.


Quindici anni fa, nel marzo 2003, un altro viaggio di cui mi è rimasto un ricordo indelebile. Guidai gli esercizi spirituali alla conferenza episcopale, in un antico convento francescano, a Hejnice, paesotto situato a nord, al confine con la Polonia e la Germania, accanto ad un santuario mariano.  Diedi 20 conversazioni, poi confluite nei libri Fuoco è la tua Parola e Luce è la tua Parola.
Appena arrivato a Praga fui ospite all’arcivescovado, in una suite principesca: una sala ovale di una bellezza straordinaria, con tre finestre che davano: una sul giardino dell’episcopio, una sul castello, una sulla città. La mattina potevo vedere la piazza animarsi di turisti e il cambio della guardia presidenziale… Potei visitare velocemente il Gesù Bambino di Praga, il ponte Carlo IV, il centro della città antica, un giretto nel castello, tra i suoi palazzi, la cattedrale, la via d’oro con le casette da nani degli arcieri reali…
10 giorni che non potrò più dimenticare, descritti in un dettagliato diario, come usavo allora.
Sono poi tornato nella Repubblica Ceca a giugno sempre nel 2003 per parlare al congresso mariano a Olomouc.

Il viaggio di questi giorni è molto più semplice e breve. Niente visite ai monumenti. Ancora un incontro, questa volta con un centinaio di sacerdoti di vari Paesi dell’Est Europa: Cechia e Slovacchia, Ucraina, Polonia, Russia, Ungheria, Romania, Slovenia. Abbiamo con noi anche tre vescovi. Siamo in una lontana periferia di Praga. Eppure godo di un'altra bellezza.
Mi sembra un sogno vedere sacerdoti di così tante nazioni uniti in un unico Ideale di vita.
I loro popoli erano uniti tra loro in maniera forzata, ora possono esserle nella libertà: “molti, un solo corpo”. Questi sacerdoti ne sono la profezia. Come al solito sono vestiti monocolore: nero, grigio chiaro, grigio scuro… eppure la loro vita mi sembra un arcobaleno di colori.


Nessun commento:

Posta un commento