venerdì 2 febbraio 2018

Pregare per le vocazioni, una verifica per chi ce l’ha già / 3



“Inoltre, pregheremo e faremo pregare il Maestro perché mandi operai nella sua messe”. (Regola oblata)

Prima di far pregare pregheremo! Non ci sono deleghe nella testimonianza della vita. Non ce ne sono nella proposta esplicita. Non ce ne sono neppure nella preghiera.
“Preghiamo efficacemente perché il Padre di Famiglia ci mandi operai per coltivare la vigna che ci e affidata - scriveva sant’Eugenio. Spetta alla nostra buona Madre ottenerci questa grazia per la gloria del suo Divin Figlio; domandiamogliela con fervore e perseveranza” (Ts 412).


Non solo dobbiamo pregare, va da sé, ma dobbiamo pregare anche per le “vocazioni”, esplicitamente (e non soltanto nella settimana di maggio dedicata a questo scopo - ma almeno questo lo facciamo?). E ci fa bene pregare il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe. Ci fa bene perché prima di tutto guardiamo a lui, entriamo in rapporto con lui, rinnoviamo in lui la nostra fiducia, e già questo basterebbe. Ma poi ci obbliga a guardare anche alla messe, in tutta la sua vasta estensione, e quindi ad alzare gli occhi, che forse tante volte si limitano a guardare il nostro piccolo orticello. I bisogni dell’umanità sono ben più grandi dei nostri bisogni ... Infine ci fa ricordare che occorrono operai e questo non soltanto rinnova la nostra fiducia nel Padrone della messe, ma ci obbliga anche a guardarci attorno e a discernere quali possono essere i possibili chiamati. La preghiera non ci lascia tranquilli e indifferenti, ma ci rende corresponsabili con il Padre della messe.

Inoltre dobbiamo far pregare. Chi? I nostri associati AMMI, certamente; i conventi di clausura, certamente. Ma soprattutto i giovani stessi. Soltanto se pregano il Maestro che mandi operai essi capiranno veramente la vastità della messe con tutte le sue esigenze e la necessita di chi vi si dedichi con tutta la vita. Soltanto se pregheranno il Maestro potranno scoprire chi egli è veramente e potranno sentire la chiamata che li invita a seguirlo.



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