giovedì 22 dicembre 2016

La mistica del Paradiso e il bosco di Mumbai


Perché, nel nostro seminario con gli Indù, siamo partiti dalla mistica? Perché partire dalle differenze per arrivare all’Uno è quasi impossibile. Occorre collocarsi immediatamente in Dio, nell’Uno, dal quale discendono le differenze, comprensibili. Nell’Uno siamo già uno.
Sono stati giorni d’incanto, di contemplazione. Il Vangelo di oggi, con il cantico di Maria, è il migliore ringraziamento: “L’anima mia magnifica il Signore… grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”. Chissà dove ci porteranno esperienze così forti e profonde…


Terminato l’incontro mi sono immerso nella natura, la poca rimasta tra i grattacieli e gli slam dell’immensa caotica, rumorosa, frenetica, inquinatissima città.
È un bosco a pochi passi da dove abito. Non è facile camminarvi perché non vi sono sentieri (qua non si usa passeggiare…) e la strada che l’attraversa è trafficata e pericolosa, senza marciapiede. Basta però un momento di assenza di traffico e sembra di essere in un giardino incantato. Il territorio è disseminato di fattorie per l’allevamento intensivo di mucche da latte (la loro uccisione come il consumo delle loro carni è un reato).

Un tocco di quello che doveva essere la natura di questo paese prima dell’avvento dell’industrializzazione. Ci saranno i cieli nuovi e la terra nuova… Quanto abbiamo contemplato nel seminario sulla mistica del Paradiso trasfigurerà anche questo bosco, questa città…



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