giovedì 8 dicembre 2016

Martiri del Laos: Louis Leroy



L’11 dicembre, a Vientiane, nel Laos, beatificazione dei Martiri di quella terra.
Durante la guerra d'Indocina, negli anni 1954-1970, diciassette cristiani hanno subito il martirio per amore di Cristo. Tra questi martiri, c'è il giovane sacerdote, Joseph Tien (1918-1954), il primo martire del Laos, e alcuni catechisti [Paul Thoj Xyooj (1941-1960), Joseph Outhany (1933-1961) Thomas Khampheuane Inthirath (1952 -1968), Luc Sy (1938-1970), Maisam Pho Inpeng (1934-1970)]. Cinque membri della Società delle Missioni Estere di Parigi (MEP): P.Jean-Baptist Malo (1899-1954), René P. Dubroux (1914-1959), P. Noël Tenaud (1904-1961), P. Marcel Denis (1919-1961), P. Lucien Galan (1921-1968).
Vi sono anche sei Missionari Oblati di Maria Immacolata:
Mario Borzaga (1932-1960),
Louis Leroy (1923-1961),
Michel Coquelet (1931-1961),
Vincent L’Hénoret (1921-1961),
Jean Wauthier ( 1926-1967),
Joseph Boissel (1909-1969).
La Chiesa del Laos riconosce in questi Beati Martiri i suoi padri fondatori.

Louis Leroy era nato l’8 ottobre 1923 a Ducey (Manica), primogenito di 4 figli, in una famiglia di contadini. Dopo la scuola elementare a Villiers-le-Pré, lavorò per una decina d’anni nell’azienda di famiglia. Di ritorno dal servizio militare, all’età di 22 anni, si orientò alla vita missionaria con gli Oblati di Maria Immacolata.
Fu ordinato sacerdote il 4 luglio 1954 nell’abbazia di Solignac. Così scrive al Superiore generale degli Oblati: “Prima di conoscere gli Oblati ero attratto dalle missioni in Asia. Per queste missioni volevo abbandonare il mio lavoro in campagna... Le difficoltà sperimentate dalla missione del Laos e quelle che forse sperimenterà ancora non hanno fatto che aumentare il mio desiderio per questo paese... Se giudicate opportuno inviarmi nel Laos, riceverò con grande gioia la mia obbedienza...”. Ad alcuni suoi compagni confida la speranza di morire martire.
Fu missionario nel Laos per sei anni. Alla fine del 1957 raggiunse la sua destinazione definitiva a Ban Pha, sulle montagne. Infaticabile, visitava i villaggi a lui affidati a 2, 3 perfino 5 ore di cammino, con clima avverso e su piste impossibili. Così scrive: “[Il missionario] si rende presto conto che solo l’onnipotente grazia di Dio può convertire un’anima”. Nel giro di un anno percorrerà “almeno 3.000 chilometri a piedi con lo zaino sulle spalle. In alcuni giorni è dura, soprattutto quando la salute non è al massimo, ma sono felicissimo di dover lavorare in questo settore”.
Il 18 aprile 1961 padre Leroy stava pregando nella sua povera chiesa, quando sopraggiunse un distaccamento di soldati della guerriglia venuti a cercarlo. Secondo la gente del villaggio sapeva che si trattava della sua ultima partenza: chiese di poter indossare la sua veste, mise la croce, prese il breviario sotto il braccio e disse addio. Nella foresta alcuni colpi d’arma da fuoco: è la fine... Il sogno della sua gioventù, testimoniare Cristo fino al martirio, veniva esaudito. Aveva 38 anni.


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