domenica 4 dicembre 2016

Si aprono mille “porte sante”


Quale nuova iniziativa prenderà papa Francesco dopo l’anno santo della misericordia? Anche questa volta saprà sorprenderci… La nuova iniziativa, qualsiasi sia, non potrà tuttavia soppiantare l’esperienza della misericordia nella quale ha saputo coinvolgere credenti e non credenti. Il Papa ha attraversato la porta santa assieme ad ammalati, disabili, barboni, rifugiati, così come assieme a sportivi, sacerdoti, ragazzi, giornalisti… ed ha improvvisato nuove “porte sante” andando a visitare malati in stato vegetativo, comunità di recupero per tossicodipendenti, famiglie disadattate, sacerdoti sposati… La misericordia si è fatta creativa e concreta come mai.
È finito l’anno santo, ha affermato il Papa proprio nel giorno in cui si chiudevano le porte sante, ma “la carità non avrà mai fine”, prolungando così all’infinito l’esperienza di misericordia. Non a caso ha voluto celebrava quell’ultimo giorno con le “persone socialmente escluse”, ricordando “ciò che davvero ha valore nella vita, le ricchezze non svaniscono: il Signore e il prossimo, i beni più grandi, da amare”. Ha invitato a non escludere e a non scartare nessuna persona, a non anestetizzare la coscienza davanti “al fratello che ci soffre accanto o ai problemi seri del mondo”, ad aprire gli occhi “soprattutto al fratello dimenticato ed escluso… Lì punta la lente d’ingrandimento della Chiesa”.
Si sono chiuse le porte sante delle cattedrali, ma Papa Francesco ci ormai fatto capire che le porte sante sono innumerevoli e possono aprirsi ogni giorno davanti a noi, a cominciare da quella di casa. C’è una porta più santa di quella di casa? Dentro vi sono gioie, ma spesso anche dolori: malattie, indigenze economiche, preoccupazioni, dissidi… Tutto può trasformarsi in un incontro di misericordia. Potremmo varcare la porta di casa con la stessa sacralità e fiducia con la quale abbiamo attraversato la porta santa della nostra cattedrale.
Anche la porta dell’ufficio, della scuola, del negozio, della farmacia, del barbiere, possono tramutarsi in altrettante porte sante, al di là delle quali possiamo incontrare quel Cristo, che ha sempre il volto concreto di una persona.


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