martedì 7 ottobre 2025

Dalla Madonna della Seds

 

Per celebrare la Festa della Madonna del Rosario siamo andati al santuario della Madonna della Seds, “Sede della Sapienza”, ad Aix, a due passi dalla casa di campagna della famiglia della mamma di sant'Eugenio – l’Enclos. 

In quel luogo, fin dal IV secolo, accanto all’antico teatro romano, vi era una chiesa dedicata alla Vergine Maria. Notre Dame de la Seds è la più antica chiesa di Aix, ed è stata la prima cattedrale della città dal IV secolo (Madonna de la Seds, forse con riferimento alla cattedra del vescovo…). Fu distrutta dai Saraceni nell’VIII secolo. Nel 1112 era già ricostruita e vi si tenne un Concilio regionale. Nel 1321, l'arcivescovo Pierre Auriol proclamò in quella chiesa la fede nell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, 533 anni prima della proclamazione ufficiale del dogma da parte di Papa Pio IX: è patrona della città. Molti cittadini, compreso lo zio di sant’Eugenio, Fortunato, facevano voto di difendere la fede nell’Immacolata Concezione di Maria fino al martirio: si chiamava “il voto di sangue”.

Nel XVI secolo, durante un'epidemia di peste, grazie a segni miracolosi apparsi alla Seds, si cominciò ad andare in pellegrinaggio al santuario per implorare la protezione della Madonna. Anche oggi, come allora, viene portata in processione la statua fino alla cattedrale.

Proprio perché quel luogo era particolarmente caro a sant’Eugenio, nel 1815, quando decise di dare vita ai Missionari di Provenza, avrebbe voluto comprare la chiesa e l’attiguo vecchio convento dei Minimi per farne la sede della nuova comunità, ma le suore Sacramentine lo precedettero e comprarono convento e santuario, iniziandone la restaurazione. Le suore sono rimaste fino all’anno 2000.

È forse ai piedi della Madonna Sede della Sapienza che in sant'Eugenio nacque l’idea dei Missionari di Provenza, durante i mesi di convalescenza passati nella vicina casa nel 1814. 

Quando nel 1880 i religiosi furono espulsi dalla Francia, tre di loro andarono a vivere all'Enclos e facevano servizio nel santuario che il vescovo aveva affidato loro perché potessero rimanere comunque ad Aix. Naturalmente, poiché la chiesa della Missione in città era stata chiusa e sigillata, gli Oblati portano con sé l'altare dei voti e la statua della Madonna (che ora sono alla casa generalizia). Nella chiesa vi è una lapide lasciata a ricordo della loro presenza.  

Un mio vecchio amico oggi in cielo, padre Maurice Gilbert, scriveva: “Siamo stati voluti da Dio, a quanto pare, per evidenziare, in tutta la sua luce e nel pieno esercizio, il ruolo della misericordia materna dell’Alma Socia Christi, l’Immacolata, Madre di misericordia. Sotto questo aspetto, il ruolo di Maria nell’ideale oblato è più di uno scopo particolare da raggiungere, è l’atmosfera dove si realizza tutta la nostra vita, l’ambito pratico e psicologico di ogni nostra attività, ciò che conferisce all’istituto una propria fisionomia, che è eminentemente mariana”.



1 commento:

  1. Una memoria che tocca particolarmente il cuore e fa intuire il particolare disegno di Maria sulla Famiglia dei suoi Oblati!Grazie! In Lei ci troviamo tutti figli e figlie e perciò della sua stessa famiglia!

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