domenica 21 maggio 2023

Spirito d'amore e d'unità

Quarto giorno della nostra novena di Pentecoste

“Fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli (Dio) ha fatto abitare in noi” (Gc 4, 5). E amandoci ci porta in dono l’amore, perché Egli stesso è l’Amore di Dio donato e riversato nei nostri cuori, è l’Amore fatto persona!

L’Amore si identifica infatti con lo Spirito Santo (cf Rm 15, 30; Col 1, 8). Se il Padre è l’Essere e il Verbo la Luce, lo Spirito è la Vita, l’Amore. Lo Spirito Santo, direbbe Sant’Agostino, è “un qualcosa di comune al Padre e al Figlio. Ma questa comunione è consustanziale e coeterna: se le conviene il nome di amicizia la si chiami pure così; ma è più esatto chiamarla carità... Lo Spirito Santo è dunque comunione, amicizia, carità, unità, dono” (De Trinitate, VI, 5, 7).

Così amati, anche noi possiamo amare a nostra volta con l’amore che ci è donato (cf. Rm 5, 5).

L’amore che lo Spirito riversa nel cuore si risolve in dono di sé ai fratelli, fino a coinvolgerli nella reciprocità dell’amore, secondo il comando del Signore, fino all’unità.

Chi è animato dallo Spirito vive l’unità e lavora per realizzarla (proprio come fa lo Spirito Santo all’interno della Santissima Trinità), per far nascere la comunità cristiana (Lui ne è l’Anima!), ridare la vita a quanti sono morti a causa del peccato (è il soffio che, nella visione di Ezechiele, rianima le ossa aride…), mantenere viva l’unità e di portare avanti e incrementare la vita.

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