venerdì 26 maggio 2023

Maria: il capolavoro dello Spirito Santo

Ultimo giorno della novena di Pentecoste

«Maria, la tutta Santa Madre di Dio, sempre Vergine, è il capolavoro della missione del Figlio e dello Spirito nella pienezza del tempo. Per la prima volta nel disegno della salvezza e perché il suo Spirito l’ha preparata, il Padre trova la Dimora dove il suo Figlio e il suo Spirito possono abitare tra gli uomini. In questo senso la Tradizione della Chiesa ha spesso letto riferendoli a Maria i più bei testi sulla Sapienza. Maria è cantata e rappresentata nella Liturgia come “Sede della Sapienza”. In lei cominciano a manifestarsi le “meraviglie di Dio”, che lo Spirito compirà in Cristo e nella Chiesa». Così il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 721).

Il rapporto vivo fra lo Spirito Santo e Maria è illustrato con quattro verbi che indicano precise azioni dello Spirito: egli prepara, realizza, manifesta, mette in comunione.

«Lo Spirito Santo ha preparato Maria con la sua grazia. Era conveniente che fosse “piena di grazia” la Madre di Colui nel quale “abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità” (Col 2, 9). Per pura grazia ella è stata concepita senza peccato come la creatura più umile e più capace di accogliere il Dono ineffabile dell’Onnipotente» (n. 722).

«In Maria, lo Spirito Santo realizza il disegno misericordioso del Padre. È con lo Spirito e per opera sua che la Vergine concepisce e dà alla luce il Figlio di Dio. La sua verginità diventa fecondità unica in virtù della potenza dello Spirito e della fede» (n. 723).

«In Maria, lo Spirito Santo manifesta il Figlio del Padre divenuto Figlio della Vergine. Ella è il roveto ardente della Teofania definitiva: ricolma di Spirito Santo, mostra il Verbo nell’umiltà della sua carne ed è ai poveri e alle primizie dei popoli che lo fa conoscere» (n. 724).

«Infine, per mezzo di Maria, lo Spirito Santo comincia a mettere in comunione con Cristo gli uomini, oggetto dell’amore misericordioso di Dio. Gli umili sono sempre i primi a riceverlo: i pastori, i magi, Simeone e Anna, gli sposi di Cana e i primi discepoli» (n. 725).

È così che «Maria è diventata la “Donna”, nuova Eva, “Madre dei viventi”. Madre del “Cristo totale”. In quanto tale ella è presente con i Dodici “assidui e concordi nella preghiera” (At 1, 14), all’alba degli “ultimi tempi” che lo Spirito inaugura il mattino di Pentecoste manifestando la Chiesa» (n. 726).

Avvolta dallo Spirito Santo dall’annunciazione fino alla Pentecoste ci invita a lasciarci guidare dallo Spirito come ha fatto lei, che si è fatta condurre fino al Paradiso: Assunta in cielo, la nostra meta.


Oggi, sulla tomba di sant’Eugenio a Marsiglia non posso non ricordare le parole di Paolo VI, adattissime alla nostra novena dello Spirito Santo:

Eugenio de Mazenod era un appassionato di Gesù Cristo e tutto dedito, senza riserve, alla Chiesa! Questo Pastore e Fondatore, testimone autentico dello Spirito Santo, lancia a tutti i battezzati e a tutti gli apostoli di oggi un appello fondamentale: lasciatevi invadere dal fuoco della Pentecoste e conoscerete l’entusiasmo missionario. (Paolo VI, 19 ottobre 1975)

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