sabato 13 maggio 2023

Nella comunione dei Tre

 

Il Cielo oggi si riversa sulla terra. Gesù prega il Padre che manda lo Spirito. Egli stesso si muove incontro a noi e giunge con il Padre e lo Spirito. Tutta la santissima Trinità viene a prendere stabile dimora tra noi.

L’amore soltanto sa vederti e cogliere la sua presenza. Il “mondo”, invece, dove è assenza d’amore, non vede e non crede. Spesso noi stessi viviamo come fossimo orfani e ciechi. La pienezza della luce, della vita e della gioia, da parte nostra, è infatti condizionata dalla volontà e dalla capacità di accoglienza: “Se mi amate… Chi accoglie i miei comandamenti…”. Possiamo amare o non amare, ascoltare o non ascoltare… Dio ci dona questa tremenda possibilità di accoglierlo o di rifiutarlo, di aprirci a lui o di rinchiuderci in noi: ci ha resi liberi, come lo è lui.

Ma la sua libertà si apre sempre e solo all’amore e al dono. È certo che il Padre dona lo Spirito, è certo che lo Spirito rimane con noi, è certo che Gesù ci ama e si manifesta a noi. Da parte sua possiamo esserne sicuri: non ritira mai la sua promessa, il suo amore non viene mai meno, non nasconde mai la sua presenza. È da parte nostra l’incertezza, la sospensione. Il tradimento è sempre in agguato, come il dubbio, la stanchezza della sequela, l’assuefazione.

Come vedere, sentire, riconoscere la sua presenza tra noi? “Se mi amate… Chi accoglie i miei comandamenti…”. La condizione è un amore fatto di concretezza, non di parole soltanto o sentimenti. L’amore, quello vero, spinge a vivere come Gesù ha insegnato e vissuto. Se lo amiamo veramente si accende il desiderio di essere come lui, di dargli gioia nel volere ciò che egli vuoi. Ed è aderendo ai suoi insegnamenti che, a sua volta, s’accende l’amore e impariamo ad amare.

Se così avviene ecco il miracolo: Gesù torna al Padre e rimane presente tra noi, è nel Padre e noi in lui e lui in noi. L’umanità avrebbe mai potuto pensare una simile immanenza, sperare una intimità così profonda, sperimentare una amicizia tanto sincera?

1 commento:

  1. La serena certezza è che non ci lascia orfani. Quale dono di Grazia la Sua presenza fra noi!

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