lunedì 11 luglio 2022

Il paradosso di san Benedetto

In questi giorni ho avuto modo di tornare a Subiaco, il luogo di “nascita” di san Benedetto, di cui oggi celebriamo la festa. In questi giorni ho letto anche la sua biografia scritta da Mariella Carpinello, un testo di sicuro riferimento, nonostante l’autrice mi dica che si tratta di uno scritto datato (1991) – ma tutti i libri sono “datati”, anche quelli del 2022, e tutti portano l’impronta di un momento della storia dell’autore.

Alla fine del libro, ricordando che i monaci hanno offerto un contributo determinante alla nascita dell’Europa e che Benedetto è stato proclamato da Paolo VI patrono d’Europa, Mariella Carpinello rileva il “paradosso” della vita di Benedetto:

Ai suoi monaci “che per eccellenza erano uomini di Dio, era affidata la salvezza eterna delle società cristiane. Quello che accadeva era una sorta di paradosso: la scelta della fuga dal mondo aveva prodotto una grandiosa azione civilizzatrice sul mondo. Benedetto, così sprezzante nei riguardi della storia terrena, tornava ad agire potentemente su di essa attraverso i propri figli. Questo fenomeno è senza dubbio uno dei più stupefacenti e di lunga portata che la storia registri. Quando era in vita, con facile disinvoltura egli lanciava irrevocabili condanne morali su Roma, simbolo d’ogni civiltà terrena, ma nel tempo la sua regola era divenuta alimento ed impulso per una nuova forma  civile, addirittura aveva contribuito a dare corpo ad una sorte di riedizione cristiana dell’impero” (p. 210).

È la storia di ogni carisma vero che, affidato a uomini concreti e per fortuna sempre "datati", continua ad essere in mano dello Spirito che conduce per vie impensate e fa operare cose sempre nuove.



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