sabato 16 luglio 2022

Di una cosa sola c'è bisogno

Quante cose belle sa fare Marta. Proprio una gran signora: fa gli onori di casa, cucina, prepara la tavola... Pratica l’ospitalità in grande stile, come si conviene in Oriente e a un ospite di riguardo, unico, come è Gesù. Fa tante cose per lui, al punto che si lascia prendere da esse piuttosto che da lui. Si preoccupa delle troppe cose da fare per lui e non si preoccupa di lui. Come i pagani, aveva spiegato, che si assillano del mangiare, del vestire e si dimenticano che hanno un Padre nei cieli che si prende cura di loro.

Come è facile anche per noi impegnarci a parlare di Gesù, a lavorare per lui, a dedicarci alle tante opere buone, da non aver poi il tempo di stare con lui, di parlare con lui, soprattutto di ascoltarlo. Lavoriamo per l’ospite e lo lasciamo solo. Ci si disperde nelle tante cose che dobbiamo fare per lui e ci dimentichiamo di lui.

Maria invece non lo dimentica. A una donna non era consentito farsi discepola di un rabbi e neppure di stare con gli uomini, nella stanza loro riservata. Ma con Gesù ogni convenzione sociale è superata. La ricerca di lui, l’amore per lui, il desiderio di lui le fa bruciare ogni ostacolo. Si è messa nella posizione giusta, ai suoi piedi, intenta ad ascoltarlo, modello perfetto del discepolo che pende dalla bocca del maestro e vive per il maestro.

Marta presa dalle molte cose, Maria presa da una sola: da Gesù. È quest’ultima a praticare la vera ospitalità, lei che lo accoglie come vuole essere accolto. Per lui è più importante dare che ricevere. Cerca persone aperte, disponibili, pronte a farsi suoi discepoli, che sappiano accogliere le sue parole, che sappiano stare con lui, gratuitamente.

«Di una cosa sola c’è bisogno». Già, per che cosa mi sto tanto da fare? Faccio la cosa giusta? È sempre al primo posto, sempre davanti a me? Do spazio alla sua parola perché mi penetri, mi inabiti e sia essa a operare in me?

Meglio fare di meno e stare un po’ più con Gesù, assimilare la sua parola, dargli il tempo perché possa accoglierlo, ascoltarlo, fargli posto. A lui come a ogni altra persona.

Si può anche fare tanto, ma senza distrazioni, avendolo costantemente presente, accanto, lavorando non soltanto per lui, ma soprattutto con lui.

Nessun commento:

Posta un commento