domenica 20 agosto 2017

Andar per more


Chissà se mai i poeti si sono lasciati incantare dal rovo e dalle more.
Ne trovo un accenno nel “Il cuore del cipresso” di Pascoli:
“E il rovo arrossa e con le spine ingombra
tutti i sentieri, e cadono già roggie
le foglie intorno…”
in una poesia di Luzzi:
“il segreto si fa più viva, il vento
desto nel roveto…”
Credo che rovi e more non siano stati mai di particolare ispirazione.

Eppure chi non ricorda la festa di andare per campi a raccogliere more?
Ci si graffia bracca e gambe, ma è un gioco spensierato,
che ha il sapore dell’estate ormai in declino.


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