domenica 16 luglio 2017

Chiese ipogee nel Salento: fede e cultura


La guerra goto-bizantina del VI secolo aveva spopolato e depauperato queste terre, facendole tornare indietro di secoli. Furono i monaci bizantini, fuggiti dalle persecuzioni iconoclaste, a riportarvi la fede, la civiltà, le tecniche agrarie, a cominciare dalla coltivazione dell’olivo, permettendo il ricostituirsi di villaggi e centri urbani.
A loro si devono anche le chiese ipogee disseminate in tutta la regione. Era più facile scavare nel tufo piuttosto che costruire. Fra l’altro si erano perdute le tecniche dell’edilizia. Costruire un’abside era un’impresa ingegneristica troppo ardua per i tempi.



Ed eccomi alla ricerca di questi luoghi di culto antichi con affreschi di rara bellezza. Visitarli richiede una buona dose di costanza perché difficilmente accessibili. Ho dovuto interpellare vari enti e mi sono trovato visitatore unico, trattato con molto riguardo.
Tra le altre ho potuto visitare le chiese ipogee di Ortelle e di Vaste. Valeva la pena perseguire con tenacia l’accesso.



Testimonianze silenziose, nascoste, in luoghi isolati.
Luoghi che domanderebbe di essere ripristinati come ambienti di preghiera.
Davanti agli affreschi della chiesa di santa Maria degli angeli, staccati dalla chiesa originale e collocati in un nuovo ambiente a Poggiardo – ignoto ai più – non ho potuto resistere, e proprio davanti alla Madonna degli angeli ho recitato l’Ave Maria: è stata dipinta per essere pregata.  
  

Nessun commento:

Posta un commento