venerdì 25 febbraio 2011

Zago e il dialogo tra le religioni: impegno di popolo


Il 1° marzo 2011 si celebra il decimo anniversario della morte di S.E. Mons. Marcello Zago, OMI. Sabato 26 febbraio, a Villorba, in provincia di Treviso, suo paese natale, terrò la commemorazione. Visto che quest’anno ricorre il 25° della giornata di preghiera per la pace ad Assisi, parlerò del ruolo che Zago svolse in quella occasione.
L’evento di Assisi, che vide i capi delle religioni attorno al Papa, ha posto una pietra miliare nel dialogo interreligioso, un punto fermo, che ha segnato il cammino della Chiesa e delle religioni di tutto il mondo; «un’immagine – come scrisse p. Zago – e un auspicio di ciò che le persone religiose dovrebbero essere per la società: intercessori presso Dio per la pace, costruttori tra gli uomini di pace», l’icona dell’unità dei figli di Dio, della reale possibilità di dialogo, di amicizia e di comunione tra tutti.
Con la giornata di Assisi padre Marcello Zago si congedava dal Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, essendo stato da poco nominato Superiore generale degli Oblati. L’effetto-Assisi non si sarebbe più fermato. Come allora aveva profetizzato, «Per chi vuole capire la natura e il cammino del dialogo interreligioso nella Chiesa e nel mondo, l’incontro di preghiera di Assisi del 27 ottobre 1986 resterà una tappa determinante, e più ancora il simbolo significativo».
In quella giornata egli vedeva innanzitutto una conferma del dialogo ecumenico e interreligioso. Ciò che il Concilio aveva sostenuto nei documenti, ad Assisi veniva «espresso in forma solenne e a tutti comprensibile, amplificato dai mezzi di comunicazione. Ad Assisi, l’accoglienza dei rappresentanti religiosi e l’assistenza alla preghiera delle diverse religioni sono state in qualche modo un riconoscimento delle religioni e in particolare della preghiera, un riconoscimento che religioni e preghiera hanno non solo un ruolo sociale, ma anche una efficacia presso Dio».
Nel suo diario, al termine di quella giornata memorabile, padre Zago ricorda che nel primo pomeriggio, partendo dai diversi luoghi di preghiera, i gruppi delle varie religioni si erano diretti verso san Francesco tra la folla che applaudiva. Poi una nota personale che sottolinea quanto fosse importante per lui il consenso del popolo cristiano: «A me che guidavo il corteo venne improvvisamente in mente il Concilio di Efeso. Allora, il popolo accolse tripudiante i padri conciliari che avevano riconosciuto Maria Madre di Dio, e così ratificò tale dichiarazione dogmatica. Qui ad Assisi mi sembrava che il popolo, in maggioranza cattolico e confluito da tante parti del mondo, non solo applaudisse i convenuti, ma approvasse il dialogo e l’ecumenismo promosso dalla Chiesa fin dal Concilio Vaticano II».
Non possiamo delegare ai capi quella costruzione dei rapporti tra persone di tutte le religioni; il dialogo e la comunione è un impegno di tutti. 

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