Una volta il panettone si mangiava soltanto a Natale, mentre il panforte era asserbato per l’Epifania. Il pandoro ancora non si conosceva. Per il restante periodo natalizio avevamo i cavallucci, dolci poveri all’anice, che ora non si fanno più. Non c’era il problema di dover reciclare, con elaborate ricette, i panettoni avanzati.
Finché non arrivava il fatidico 3 febbraio, quando il babbo tornava a casa con due panettoni! Il giorno di san Biagio negozi di alimentari e pasticcerie li vendevano al prezzo di uno. Quel giorno il panettone era più buono che a Natale, forse perché non veniva dopo un pranzo solenne, oppure perché semplicemente aveva il gusto del quotidiano.
Chissà se nel tempo dell’abbondanza e dello spreco alimentare si potranno ritrovare i gusti genuini della sobrietà e del mangiare una fetta di panettone al solo scopo di fare festa insieme.
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