Eccomi sulla via del ritorno dopo questi quindici giorni in
Lesotho e Sud Africa. Domattina sarò nuovamente a Roma: da Roma nel Lesotho a Roma in Italia. Dall’alto vedo nuovamente le pianure e le montagne
verdissime di Durban. Lascio un paese povero come il Lesotho e uno ricco come
il Sud Africa: economicamente, ma ognuno ha una sua ricchezza e bellezza umana,
ambientale, culturale…
Quanto è bello il mondo, e vario, e com’è bella la gente semplice,
quella che ti saluta, ti sorride. C’è qui come ovunque violenza e povertà, ma
non è questa la vera natura umana; quando è libera mostra tutto la sua
bellezza: creati a immagine di Dio!
Davvero ogni terra può essere la nostra casa, al di là delle
barriere, delle diversità.
Porto con me un pugno di terra che Patricia ha preso per me
sulla tomba di p. Gérard, una reliquia di poco valore, di terzo grado, come si
dice in termine tecnico, ma è pur sempre un ricordo del grande beato. Porto con
me soprattutto la sua testimonianza di preghiera, di vicinanza a ogni singola
persona, di paternità e maternità attenta e premurosa: “Portaci nel tuo tarì,
padre Gèrard!”.
Domani pomeriggio la presentazione del libro su un altro
grande Oblato: p. Armando Messuri…
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