L’ho presa un po’ alla larga, ma finalmente domenica sono arrivato
a Mariann Hill, in Sud Africa, per l’incontro annuale dell’Associazione oblata delle
Istituzioni accademiche: sono 9 sparse in tutto il mondo. Quest’anno abbiamo
anche un rappresentante dei 10 Istituti superiori, sempre gestiti dagli Oblati.
Con noi il vescovo del luogo, un Oblato, naturalmente... mancano purtroppo i rappresentanti di India, Congo, Indonesia
Se guardo gli edifici dove siamo alloggiati sembra di essere
in Germania o in Austria. Se guardo il panorama sembra di essere in Svizzera. A
ricordarmi che sono in Africa sono le scimmie che scorrazzano indisturbate sui
tetti, tra gli alberi… Soprattutto me lo ricordano un nuvolo di persone nere
che lavorano nel campus e i ragazzi che vengono e vengono dalle scuole…
Perché gli Oblati hanno università, centri accademici, istituti superiori? La storia di ognuna di queste fondazioni è molto diversa. Alcune sono nate per rispondere al bisogno di formare sacerdoti. È una delle principali finalità che sant’Eugenio si era proposto fondando gli Oblati. Capiva che non poteva portare avanti il programma di riforma della Chiesa senza riformare il clero. Le prime istituzioni a cui diede vita in Francia furono: comunità per le missioni al popolo, direzione dei santuari mariani, direzione dei seminari. La prima “missione all’estero” fu… in Corsica! A quel tempo per i francesi si trattava di un vero e proprio territorio di missione… Gli Oblati andarono in Corsica per aprire il seminario!
Secondo l’ecclesiologia di allora formare le guide del
popolo di Dio significava formava i preti. Oggi gli Oblati nei loro centri
accademici formano non soltanto sacerdoti, ma anche religiosi delle più varie
comunità e tanti tanti laici.
Altre istituzioni accademiche, come nelle Filippine, nello
Sri Lanka, in Indonesia, sono nate per rispondere ad altre esigenze: aiutare i
poveri ad elevarsi a un grado sociale più alto e contribuire alla crescita
della società civile.
Ogni istituzione oblata nasce come risponda a precise
esigenze ecclesiali e sociali.
Eccoci dunque al lavoro per capire come aiutarci in questa missione che oggi presenta tantissime difficoltà: burocratiche, economiche, mancanza di personale… Mi impressione vedere come con pochi mezzi si riesce a fare tanto, è un autentico miracolo.
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