domenica 26 agosto 2018

Ad Assisi un Concerto per la Pace



Era dagli anni Settanta che non andavo ad Assisi in treno. Allora si cambiava a Terontola.
Alla stazione scendo di corsa per andare a prendere il bus che sale in città, quando mi trovo davanti il comitato di onore venuto a ricevermi. Mi accompagnano in macchina percorrendo la strada che si spalanca su Assisi, distesa in tutta la sua lunghezza ai piedi del Subasio. Faccio arrestare un attimo la macchina per godere della visione.

Al convento dove sono ospite apro la finestra di camera e appare un altro panorama d’incanto: la piana d’Assisi con in mezzo santa Maria degli Angeli.
Due passi per prendere possesso della città. Entro in san Rufino. La messa domenicale sta serale. Uomini in costumi medievali posano gli stendardi ai piedi dell’altare e i balestrieri si schierano per la benedizione. Le madonne, con le tuniche dai colori vivi, ghirlande di fiori intrecciate tra i capelli, rimangono pudiche a un lato. Poi sfila per le strade il corteo con in testa sbandieratori e tamburini… Sono capitato nel mezzo del Palio di san Rufino, che sembra organizzato proprio per me.

Assisi accoglie così la Scuola Abbà, alla sua quarta sessione estiva.
Negli ultimi anni Novanta, Chiara invitava i membri della Scuola Abbà a raggiungerla in Svizzera durante l’estate, alcune volte anche nel periodo di Pasqua, per lavorare nella sua casa a Mollens in un clima di distensione, di riposo. Momenti indimenticabili. Era una festa. Ricordo la prima volta: ci fece visitare ogni angolo della casa, in modo che davvero ci sentissimo a casa. Volevamo costruire una autentica famiglia. Le ore di studio erano intense, piene di luce e si alternavano a passeggiate, momenti di distensioni, di dialogo, di fraternità.
Dopo tanti anni abbiamo ripreso la tradizione: 2015 Tonadico, 2016 Gerusalemme, 2017 Montet e quest’anno la città di san Francesco.


La prima giornata di lavoro  ci ha concesso una pausa per la visita a san Damiano, dove è iniziata l’avventura di san Francesco e culla delle Clarisse. Innegabile il fascino di quel luogo che, ancora dopo tanti secoli, invita al silenzio e alla preghiera.
Insieme recitiamo il cantico delle creature, lì dove è stato composto, almeno nelle ultime strofe:
Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so' le laude, la gloria e 'honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare…

Chiara Lubich diceva di santa Chiara d'Assisi e del suo convento: "San Damiano è la povertà cantata dalla natura". Quasi il carisma si esprimesse nella natura o la natura esprimesse il carisma.

Sora luna, piena, grande, bianchissima, illumina la notte.
La basilica di san Francesco splende e risuona delle note dell’Orchestra Giovanile “Falcone Borsellino”, i cui componenti provengono da situazioni di estremo disagio: povertà, degrado, genitori in cercare… Offrono, come si conviene ad Assisi, un “Concerto per la Pace”.


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