martedì 28 marzo 2017

Via Crucis con i martiri del Laos / 1



I Stazione - Gesù condannato a morte




«Crocifiggilo! Crocifiggilo!» gridava la folla.

 
Tra il 1954 e il 1970 nel Laos 17 uomini vengono condannati a morte: un giovane sacerdote e 5 laici laotiani, 5 missionari delle Missioni Estere di Parigi e 6 Oblati di Maria Immacolata.

Joseph Tièn, protomartire, fa la sua scelta con decisione: «Obbedisco alla Parola di Dio, sulla quale ho giurato di essere fedele. Sono pronto a dare la vita per i miei fratelli laotiani».


Gli Oblati devono essere «pronti a sacrificare tutti i beni, i talenti, il risposo, la persona e la vita stessa per amore di Gesù Cristo, per il servizio della Chiesa e per la santificazione del prossimo» (Prefazione)





II Stazione: Gesù caricato della croce


«Ma per questo sono giunto a quest’ora» (Gv 12, 27).


Mario Borzaga alla fine di aprile del 1960 partì con il catechista per un tour in alcuni villaggi. Da quel viaggio non fece più ritorno.
«Mi risuona stamane appassionatamente la voce di Gesù: “prendi la croce”. L’accettazione del Sacerdozio per me non è che l’accettazione del calice del sangue, del calice amaro che fa fremere la natura come un leone ferito ma che salva le anime… Io voglio prepararmi al Sacerdozio del Getsemani, al Sacerdozio di Maria estenuata da ogni dolore, al Sacerdozio dei Martiri: sono sacerdote del sangue e della carne coronata di spine».

Gli Oblati «accetteranno con fede, per amore del Signore crocifisso, le sofferenze personali, le prove delle fatiche apostoliche e le dure esigenze della vita di comunità» (C 34)

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