venerdì 4 marzo 2016

Mail e whatsApp tra i frutti della Parola a Sant’Eustachio


Mi è giunta un’eco della serata di ieri a Sant’Eustachio:

Ieri sera è stato bellissimo l'incontro a S. Eustachio. Padre Fabio ha parlato della Parola, facendoci riscoprire la bellezza della vita della Parola nei primi tempi dell'Ideale e ci ha raccontato anche come nascono i suoi commenti alla Parola. Ma quello che conta - diceva - non è il commento, ma è la vita ed è la comunione delle esperienze. E quindi ci ha invitati lì per lì a mettere in comune esperienze del mese passato. E' stato un incontro molto vivo, un pezzetto di "Risurrezione di Roma" in atto.

Personalmente, mi sono sentito spinto a vivere di più la parola e a far circolare le esperienze. Se dovessi dire qualcosa del mese passato, oltre a qualche episodio particolare, ho visto che la Parola mi spingeva a far sentire alle persone il più possibile la mia stima, un dono che può sembrare quasi insignificante e invece può costruire tanto.
E’ successo ancora ieri: mentre scendevo dall’autobus, una signora straniera, sentendosi guardata così, ha risposto con un grande sorriso. Era solo uno scambio di sguardi, ma ... rimane in Dio.
Un altro campo venuto in rilievo sono le mail e i whatsApp. Con le tante cose che ci arrivano ogni giorno, a volte anche i rapporti più importanti rischiano di svuotarsi. Ci riduciamo magari a poche cose, un po’ superficiali e pragmatiche. Ho visto che a volte aiuta rileggere una mail, prima di spedirla, per vedere se esprime davvero stima, amore, rapporto, e quindi costruisce. Anche nei gruppi WhatsApp in questo modo si può alzare il termometro. Facendo così, una giornata che magari inizia un po’ grigia, col passare delle ore prende colore e a volte, quando si conclude, nell’anima è vera festa. 

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