sabato 13 dicembre 2014

Apa Pafnunzio soffio di Dio


Si era svegliato nella notte. Non era ancora tempo di alzarsi. Apa Pafnunzio colse quel momento per far sgorgare dal cuore il salmo:
“Solo un soffio è ogni uomo che vive,
come ombra è l’uomo che passa;
solo un soffio che si agita…”
Com’era fragile e breve la vita, un soffio appena. Tutto scorre così in fretta. Come erano volati via in fretta i suoi molti anni. Quanti ancora gliene sarebbero rimasti? Un soffio appena. Perché attaccarsi a qualcosa se tutto passa?
Si riaddormentò, foglia leggera portata via dal vento.
Al mattino, davanti all’icona santa, riprese la preghiera.
Gli tornarono alle labbra le parole del salmo:
“Solo un soffio è ogni uomo che vive,
come ombra è l’uomo che passa;
solo un soffio che si agita…”
Sì, era soltanto un soffio…
Un soffio?
D’improvviso avvertì l’alito di Dio che lo penetrava come la creta con la quale era stato plasmato il primo uomo: “e divenne un essere vivente”.
Un soffio la vita dell’uomo, ma soffio di Dio; lo stesso che Gesù emise morendo dall’alto della croce e che avvolse l’universo intero rigenerandolo; lo stesso che alitò, risorto, suoi discepoli dando loro lo Spirito.
Un soffio: lo Spirito.
Quando uscì dalla preghiera apa Pafnunzio non si sentì più foglia portata dal vento, ma creatura piena di Dio, resa da lui stabile e immortale.


1 commento:

  1. Grazie per la ricchezza che mi dai e per il servizio che rendi all'Opera. 1 Costantino

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