mercoledì 3 dicembre 2014

19 anni fa Eugenio de Mazenod santo


Il 3 dicembre 1995, prima domenica d’Avvento, Giovanni Paolo II proclamava santo Eugenio de Mazenod. In quell’occasione disse:
“La venuta del Figlio dell’uomo è il tema dell’Avvento. (…)
Il Beato Eugenio de Mazenod, che la Chiesa oggi proclama santo, fu un uomo dell’Avvento, uomo della Venuta. Egli non soltanto guardò verso quella Venuta, ma, come Vescovo e Fondatore della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata, dedicò tutta la sua vita a prepararla. (…) Eugenio de Mazenod fu uno di quegli apostoli, che prepararono i tempi moderni, i tempi nostri. (…) De Mazenod fu consapevole che il mandato di ogni Vescovo e di ogni Chiesa locale è in se stesso missionario e fece in modo che anche l’antichissima Chiesa di Marsiglia, i cui inizi risalgono al periodo subapostolico, potesse adempiere in maniera esemplare la sua vocazione missionaria, sotto la guida del suo Pastore. In questo consistette l’impegno di sant’Eugenio, in ordine alla seconda venuta di Cristo, che tutti attendiamo con viva speranza. (…)
Oggi la Chiesa rende grazie a Dio per sant’Eugenio de Mazenod, apostolo del suo tempo, il quale, rivestitosi del Signore Gesù Cristo, spese la sua vita nel servizio al Vangelo di Dio. Rendiamo grazie a Dio per la grande trasformazione compiutasi mediante l’opera di questo Vescovo. Il suo influsso non si limita all’epoca in cui egli visse, ma continua ad agire anche sul nostro tempo. Infatti il bene compiuto in virtù dello Spirito Santo non perisce, ma dura in ogni “ora” della storia. (…)
L’universalità della missione della Chiesa fu, infatti, profondamente avvertita da Eugenio de Mazenod. Egli sapeva che Cristo desiderava unire alla sua persona tutto il genere umano e per questo motivo in tutto il corso della sua vita rivolse particolare attenzione all’evangelizzazione dei poveri, ovunque fossero. (…)
Annunciare Cristo significò per Eugenio de Mazenod diventare in pieno l’uomo apostolico di cui ogni epoca ha bisogno, dotato di quel fervore e di quello zelo missionario che a poco a poco lo configurano al Cristo risorto.
Attraverso un paziente lavoro su se stesso, egli seppe disciplinare un carattere difficile e dirigere la sua diocesi con illuminata saggezza e ferma bontà. Monsignor de Mazenod guidava i fedeli ad accogliere Cristo con fede sempre più generosa, perché vivessero pienamente la loro vocazione di figli di Dio. Ad animare ogni sua azione fu il convincimento, da lui così espresso, che: “Amare la Chiesa significa amare Cristo e viceversa”. (…)
Oggi la Chiesa rende grazie a Dio per sant’Eugenio de Mazenod, apostolo del suo tempo, il quale, rivestitosi del Signore Gesù Cristo, spese la sua vita nel servizio al Vangelo di Dio. Rendiamo grazie a Dio per la grande trasformazione compiutasi mediante l’opera di questo Vescovo. Il suo influsso non si limita all’epoca in cui egli visse, ma continua ad agire anche sul nostro tempo. Infatti il bene compiuto in virtù dello Spirito Santo”.

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