Nella notte fredda il cielo nero è carico di stelle; sono tantissime e grandissime. Da lasciare incantati. La via lattea in alcuni punti è una densa nube bianca. Che bella corona ha preparato il cielo per la sua Regina!
Abbiamo terminato la prima giornata del simposio ebraico-cristiano. Una ottantina i partecipanti dagli Stati Uniti, vari Paesi del Sud America, Europa, Israele. Il clima è molto alto, dal primo momento, con ascolto reciproco, rapporti di amicizia… Mi piace vederli pregare insieme, con le cantilene tipiche, i movimenti ondulanti… Con tanti di loro ci siamo incontrati già nei precedenti simposi, soprattutto in quello di Gerusalemme.
Il tema è quello della identità e del dialogo, due realtà che si compenetrano: l’identità è frutto del rapporto. Ci sono stati interventi molto profondi con lettura del tema da punto di vista filosofico, antropologico, psicologico, con nomi che ritornano: Martin Buber, Emmanuel Lévinas, Viktor Frankl, Paul Ricour…
Ma ciò che più mi ha convinto che l’identità nasce dal rapporto è la foto che mi è arrivata dall’ultimo nato in famiglia, Niccolò. Questa foto vale più di mille conferenze. L’identità di Niccolò non sarà frutto dei rapporto con gli altri tre? E ognuno dei tre non ridefinisce la propria identità nel rapporto con Niccolò?
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