Sono stati otto giorni intensi di comunione e di lavoro e questa sera festa, degna conclusione del nostro secondo convegno di religiosi che abbiamo avuto in questo mese in Slovenia. In pullman siamo andati su e giù per colli e valli, tra paesaggi d’incanto, in un Paese che non finisce di stupirci per tanta bellezza. Finché siamo giunti nella cantina del fratello del superiore della casa dove abbiamo tenuto il convegno. Una cena contadina, come nei tempi andati, con fisarmonica e canti popolari. La gioia sincera e semplice di una fraternità costruita in anni di assidua amicizia, di condivisione di ideali. All’orizzonte boschi e boschi, chiesette lontane, una per ogni collina, col cielo terso che si oscura lentamente e i cuore che si fondono in unità. Ultimo tocco d’affetto il regalo di un cappellino sportivo, un regalo da niente e d’un valore infinito.
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