venerdì 31 marzo 2023

Giovanni Paolo II alla parrocchia del SS. Crocifisso

2 aprile 2005. L'indimenticabile Giovanni Paolo II ci lascia per il cielo. Sono tanti i momenti che lo legano agli Oblati. Uno fra tutti.

Sembra che quest’anno gli Oblati chiudano la comunità di via Bravetta a Roma e lascino la parrocchia del SS. Crocifisso a loro affidata nel lontano 1957. E' dunque d'obbligo quest'anno ricordare – per l’ultima volta – la visita di papa Giovanni Paolo II a quella comunità e a quella parrocchia, il 14 marzo 1982, 41 anni fa.

Una giornata indimenticabile, organizzata soprattutto da p. Nino, allora viceparroco da appena un anno e oggi ultimo parroco. L’incontro con la gente non poteva essere più caloroso, così come fu affettuosissimo il suo intrattenersi in casa nostra, con tutta la comunità.

La vigilia, come era sua abitudine, aveva invitato il parroco, p. Ferdinando Castaldi, e alcuni collaboratori a pranzo da lui. La domenica pomeriggio, appena arrivato in parrocchia, alle 16.00, si era fermato una mezz’ora con le persone per salutarli ad uno ad uno. Poi in chiesa, strapiena di bambini: ha parlato con essi, li ha accarezzati, li ha interrogati, ha cantato con loro…

Alle 17.00 al campo sportivo per la celebrazione eucaristica: un sole splendente dopo giorni di pioggia.

Dopo la messa gli incontri con i vari gruppi nelle sale parrocchiali. Tra gli altri i chierichetti, i catechisti, religiose e religiosi delle comunità presenti in parrocchia…, visita al convento delle Carmelitane. Infine in casa dagli Oblati… Ed è proprio il caso di dirlo… c’ero anch’io! Ma c’era anche p. Giovanni Santolini, p. Paolo Archiati, p. Santino, p. Angelo…

L’omelia, nella terza domenica di Quaresima, metteva giustamente al centro Cristo e Cristo crocifisso: «In queste parole della lettera ai Corinzi, Paolo di Tarso pronunzia il suo messaggio apostolico. “Noi predichiamo Cristo crocifisso” che è “potenza e sapienza di Dio”… Oggi mi avviene di visitare la parrocchia del “santissimo Crocifisso”. Lo faccio, come Vescovo di Roma, per amore alla vostra comunità e con profonda venerazione per Cristo Crocifisso. La vostra Parrocchia non rispecchia forse, già con lo stesso nome, il messaggio di Paolo ai Corinzi, e quindi a tutti i cristiani, a tutti gli uomini? Parrocchia del “santissimo Crocifisso”! (…) Ognuno guardi il Crocifisso e pensi che anche per lui c’è sempre il “caro prezzo”. A tale prezzo, infatti, siamo comprati mediante la Croce!».

Poi il saluto a tutti: «Porgo prima di tutto il mio saluto riconoscente al Cardinale Vicario, al Vescovo responsabile di questa Zona della diocesi, al Parroco, Padre Ferdinando Castaldi, ed ai suoi collaboratori, tutti appartenenti alla Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata e approfitto di questa circostanza per salutare il Superiore Generale della Congregazione. Saluto poi con grande gioia le 5.000 famiglie componenti la parrocchia».

Infine l’esortazione conclusiva: «La mia esortazione, carissimi fedeli, non può essere che una e semplice: assecondate le iniziative dei vostri sacerdoti! Esse coprono l’intero anno liturgico e intendono raggiungere ogni ceto di persone: dalla settimana per i bambini della Prima Comunione a quella dei ragazzi della Cresima; dalla preparazione dei genitori per il Battesimo dei figli a quella dei fidanzati per il matrimonio; dagli incontri di catechesi per i giovani a quelli per gli adulti; dalla pastorale della famiglia a quella per i malati; dalla cura per le Vocazioni all’attività liturgica. È un piano di lavoro assillante, in cui i vostri sacerdoti impegnano tutto il loro tempo, l’intera loro vita! Molto validi ritengo il “cammino di preparazione alla Cresima”; la “Scuola per i Catechisti” e la “Settimana Biblica”: sono mezzi importanti, specialmente oggi, per approfondire in modo globale ed esauriente la vostra fede per viverla poi con coerenza e coraggio nella società moderna. Partecipate con spirito di autentica dedizione alle attività parrocchiali, per essere e sentirvi sempre più cristiani convinti, lieti e fervorosi, aperti alla carità ed all’aiuto reciproco».







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