sabato 18 marzo 2023

Dal buio alla luce


Davanti a una difficoltà, a una prova, a una disgrazia, viene spontaneo chiedere a Dio: “Perché mi tratti così, cosa ho fatto di male?”. Non siamo diversi dai discepoli di Gesù che, davanti a un cieco, gli domandano di chi è la colpa, sua, dei suoi genitori... La cecità è e rimane oggettivamente una situazione negativa, ma Gesù da tutto sa ricavare il positivo: “È cieco perché in lui siano manifestate le opere di Dio”.

Quali opere? Il miracolo della vista? Sì, ma come segno di un miracolo ben più grande: vedere e riconoscere Gesù. Tanti altri hanno il dono della vista, ma rimangono ciechi alla visione vera.

L’uomo cieco dalla nascita invece ha sofferto, ha bramato la luce. Da solo non può uscire dal suo buio. A differenza di quanto accade in altri episodi del vangelo egli non grida, non chiede un miracolo. È Gesù che gli va incontro, tu che lo vede (il cieco… non lo vede!), che prendi l’iniziativa: si fa la sua luce. Per quell’uomo è l’inizio di un cammino graduale nel recupero della vista, come quello del giorno che, dal tenue chiarore dell’albeggiare, giunge allo splendore folgorante del meriggio. Lo stesso per il cammino del riconoscimento di Gesù. Chi è Gesù agli occhi del ciel che ha riacquistato la vista? Prima pensa sia soltanto un uomo, un semplice uomo chiamato Gesù, poi un profeta, uno che viene da Dio, infine il Signore, davanti al quale cadere in ginocchio: “Credo, Signore”. È questo il miracolo vero: riconoscere Gesù, cadere in ginocchio, adorare. Lo stesso miracolo che Gesù opererà più tardi con i due pellegrini sulla strada di Emmaus: apre loro gli occhi e lentamente lo riconobbero.

In filigrana è disegnato il cammino della Chiesa, di ogni cristiano. Sappiamo avvertire la presenza di Dio quando ci piomba addosso l’avversità? La riconosceremo come la via necessaria perché si manifesti appieno l’opera di Dio? Giobbe avrebbe mai visto il volto di Dio se non fosse passato attraverso le mille tribolazioni? “Fino ad ora ti conoscevo per sentito dire – confessò al termine della sua esperienza – ora i miei occhi ti vedono”.

Gesù, luce del mondo,
vienici incontro sul nostro cammino,
dissipa le tenebra
del nostro peccato,
aprici gli occhi
e ti riconosceremo,
illumina i cuori e ti seguiremo,
mostraci il tuo splendore
e ti ameremo adoranti
unico Signore.
Trasformaci in luce
perché possiamo renderti testimonianza
ed essere la tua luce.

 

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