giovedì 26 maggio 2022

Convegno dei Laici Oblati



27-29 maggio: siamo finalmente al Secondo Convegno dei Laici Oblati, tanto atteso. La preparazione è risultata un autentico processo sinodale, che ha coinvolto centinaia di laici oblati in tutto il mondo: hanno partecipato a laboratori e sessioni di condivisione generando idee, progetti, sogni per vivere il carisma oblato. Il Congresso farà conoscere molte testimonianze dalle diverse parti del mondo.

Le persone si radunano nei diversi Paesi, in tutti i continenti – gli italiano a Sassone e una delegazione in Polonia – e tutti sono collegati via streaming. Ogni intervento è tradotto nelle tre lingue ufficiali: francese, inglese, francese.

A me il compito di tracciare in pochi minuti una lunga meravigliosa storia:


Laici Oblati: la nostra storia


Conoscete Adolphe Tavernier? Forse è il primo laico oblato. Apparteneva a quel gruppo di giovani che sant’Eugenio aveva riunito attorno a sé e che presero possesso della cappella della Missione ad Aix nel 1815. Prima ancora degli Oblati sono nati i giovani laici.

Adolphe aveva 15 anni quando, all’inizio del 1814, entrò a far parte dell’Associazione dei giovani di Aix. Divenuto avvocato, sant’Eugenio il 27 dicembre 1823, benedisse il suo matrimonio. Il Fondatore lo consultava spesso come avvocato su diverse questioni riguardanti la famiglia e la Congregazione. Conserviamo una bella corrispondenza tra i due, che 10 anni dopo la morte del Fondatore, Alphonse pubblicò nel libro Alcuni ricordi del vescovo Charles Eugène de Mazenod.


Conoscete Teresa Bonneau? È forse la prima laica oblata. È entrata nella prima comunità di Aix prima ancora degli Oblati. In quella casa c’era un pensionato di ragazze e Teresa era a servizio delle ragazze. Quando il pensionato lasciò il posto alla comunità oblata quella giovane donna passò a lavorare con i missionari. Per quasi 50 anni ha cucinato per gli Oblati, sistemato la casa, lavato…

In poche parole: Adolphe e Térèse potremmo nominarli patroni del laicato oblato.

Ma la storia è appena iniziata. L'anno seguente alla partenza dei primi missionari oblati per il Canada (1842), Mons. de Mazenod concede al signor Olivier Bertelet e alla moglie la partecipazione ai "meriti dei sacrifici, delle preghiere, dei digiuni e di tutte le buone opere in generale" della Congregazione, come segno di riconoscenza per l'aiuto che la coppia aveva prestato agli Oblati di Montreal.

Potremmo nominarli patroni degli Oblati onorari.

Sant’Eugenio ha gettato un seme che si è poi sviluppato in quell'albero magnifico che è l'Associazione Missionaria di Maria Immacolata e le numerose altre associazioni missionarie.



Le iniziative per far nascere un laicato oblato

Il Capitolo Generale del 1879 auspicava l’istituzione di una Associazione, una specie di Terz' Ordine con un legame spirituale con la Congregazione.

Il Provinciale della Provincia anglo‑irlandese fece presente che nel 1876 a Inchicore era già stata fondata una "Associazione dell'Immacolata Concezione", che contava 10.000 membri. 

In Germania nel 1894 nasce la "Associazione Missionaria di Maria".

In Francia nasceva l’Oeuvre des vocations.

Le associazioni di laici oblati sono quindi nate e si sono sviluppate a livello locale, con grande varietà e creatività.


Nel 1896 p. Louis Soullier, Superiore Generale, indirizza alla Santa Sede una richiesta di indulgenze per queste associazioni chiamandole con un unico nome: Association de Marie Immaculée. Indica tre finalità: favorire e sostenere le vocazioni, preghiera e offerta, pellegrinaggi a dei celebri santuari mariani.

Finalmente Mons. Dontenwill, il 7 giugno 1929, propone una federazione di associazioni che, pur avendo lo stesso scopo, impieghino i mezzi più adatti alle persone e alle situazioni locali.

Così scriveva: «L’Associazione di Maria Immacolata intende raggruppare attorno a noi gli amici delle nostre opere, soprattutto delle nostre missioni. Sotto la protezione di Maria Immacolata, Madre di misericordia, sono gli apostoli ausiliari dei Missionari Oblati; in qualche modo fanno parte della nostra famiglia religiosa; partecipano alle sue gioie e ai suoi dolori, alle sue battaglie e alle sue lotte; gioiscono dei suoi successi. (Circulaires administratives, 4, p. 151-152, 157)


L’Associazione Missionaria di Maria Immacolata

Il Capitolo del 1947 si pronuncia energicamente per l’unificazione di tutte le associazioni e viene approvato il nuovo nome: Associazione Missionaria di Maria Immacolata.



L’anno dopo Padre Léo Deschâtelets, il 25 gennaio 1948, pubblica una circolare sull’AMMI: «Uno degli scopi dell’Associazione, che noi consideriamo il primo e il più importante, è la formazione profondamente cristiana dei nostri Associati. […] Se pensiamo che i nostri Associati fanno parte, in qualche modo, della nostra famiglia religiosa, dobbiamo lavorare seriamente alla loro santificazione personale e a formare in loro un vero spirito missionario. [...] L’ideale dell’Oblato di Maria Immacolata è talmente bello che vale la pena trasfonderlo nel cuore dei fedeli. È un tesoro da condividere. (Circolare n. 182, 25 gennaio 1948, Circulaires administratives, 5, p. 208-218)

L’altra tappa fondamentale è quella del 1972, quando il Capitolo Generale inserisce nelle Costituzioni e Regole un articolo sulla Associazione Missionaria di Maria Immacolata

Infine nel 1982 le Regole offrono una nuova presentazione del laicato oblato aperto ad altre espressioni oltre all’AMMI.

Dal 18 al 21 maggio 1996 si celebra il primo congresso internazionale dei laici associati a Aix-en-Province.




Dal sistema tolemaico a quello copernicano


Spesso il rapporto religiosi-laici è stato pensato su un modello che richiama il sistema tolemaico: la terra al centro con il sole e altri pianeti che gli ruotano attorno. Al centro ci sono gli Oblati, detentori del carisma, attorno ad essi ruotano i laici.

Forse occorre pensare i rapporti secondo il sistema copernicano, con il sole al centro e i pianeti che gli ruotano attorno. Al centro c’è il carisma di sant’Eugenio e attorno ruotiamo tutti, a cerchi concentrici. L’“astro” più vicino al sole sono forse gli Oblati, che per primi hanno ricevuto il carisma e lo ha incarnato, poi altri gruppi e altre persone che partecipano in forma diversa alla stessa vita.

Nasce, come afferma Papa Francesco, «una “famiglia carismatica” – noi potremmo dire: la grande Famiglia Oblata – composta di religiosi, religiose, consacrati secolari e fedeli laici. Nessuna di queste realtà è da sola depositaria o detentrice unica del carisma, ma ognuna lo riceve in dono e lo interpreta e attualizza secondo la sua specifica vocazione, nei diversi contesti storici e geografici. Al centro rimane il carisma originario, come una fonte perenne di luce e di ispirazione, che viene compreso e incarnato in modo dinamico nelle diverse forme. Ognuna di esse viene offerta alle altre in uno scambio reciproco di doni che arricchisce tutti, per l’utilità comune e in vista dell’attuazione della medesima missione. [...] Siate sempre più consapevoli che “è nella comunione, anche se costa fatica, che un carisma si rivela autenticamente e misteriosamente fecondo” (Evangelii gaudium, 130)» (18 marzo 2019).

 

Pe informazioni:

“Living as Oblate People” | OMI World

C’è un canale per ogni lingua. 

English –

https://www.youtube.com/channel/UCSXnDqucwV12qNkEg44uTWg


French –

https://www.youtube.com/channel/UC98nhRXj-LCHwOeMWOj0ZVw


Spanish –

https://www.youtube.com/channel/UC15u2CWaMiIXwWaX38PENTw


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