sabato 15 maggio 2021

Con il corpo


“Paradiso, Paradiso”. Chi non ricorda queste parole di san Filippo Neri, con le quali relativizzava tutto e metteva bene a fuoco ciò che conta e che resta?

“Pane e paradiso”, diceva invece Don Guanella, attorniato, più di quanto non lo fosse Filippo, da persone da sfamare. Ma alla fine, anche per lui, l’ultima parola era Paradiso…

“Pane e paradiso” prometteva anche p. Gaetano Drago agli operai che costruivano la casa generalizia degli Oblati dove vivo…

Chissà quante cose belle si potrebbero dire nel giorno dell’Ascensione di Gesù al cielo. Qualcosa l’ho scritto l’anno scorso a commento al Vangelo di Marco che si legge questa domenica: http://fabiociardi.blogspot.com/2020/04/le-parole-del-risorto-4.html

Certo è che l’ultima parola spetta al Paradiso, come l’ultimo atto di Gesù è salire al Paradiso. E riempie il cuore di cielo! Eppure non si può mai disgiungere dal pane, quasi a ricordare che al cielo Gesù è salito con il corpo. Anche noi il corpo, con tutta la sua concretezza, con i rapporti che lo legano alla creazione e alle altre persone, non possiamo lasciarlo in terra chissà dove: fa parte di noi, della nostra identità. O forse sì, lo lasceremo per un po’ sotto terra, ma solo provvisoriamente. Prima o poi lo riprenderemo e lo porteremo con noi nella risurrezione. Non ne possiamo fare a meno, come non possiamo fare a meno del pane. Neanche Gesù ha potuto farne a meno. Pane e Paradiso.

Nessun commento:

Posta un commento