sabato 14 novembre 2015

Tutto passa, tutto resta

Jan Tillemans, OMI, Trois Rivières
Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cie­li saranno sconvolte.

Che parole misteriose! Misteriose come la fine del mondo. Parlava della distruzione di Gerusalem­me? I Romani non lasciarono pietra su pietra. La città santa era il cuore del mondo, colpirlo era come colpire il mondo intero, la sua fine è simbolo di ogni fine. Parlava della mia fine? Arri­verà anche per me il momento nel quale si spegnerà il sole, ver­ranno meno la luna e le stelle e tutto precipiterà nel nulla. Per me tutto avrà fine.
Quante cose belle disseminate lungo il mio cammino: per­sone e affetti, lavoro e riposo, momenti di luce e di intensa gio­ia, oggetti e paesaggi, città d’arte e tramonti dorati… Tutto ciò mi attira, è dono di Dio e l’accolgo con gioia e gratitudine.

Ogni cosa avrà fine? Qualcosa rimane. 
Se è vero che pas­sano i cieli e la terra, è altrettanto vero che la Parola rimane.
Rimane la Parola che seminata in me, quella che mi è data da compiere giorno per giorno, attraverso la quale Dio si fa vita della mia vita. Se tutto è attuato alla luce del vangelo, se tutto diventa “Parola”, allora il vissuto non passerà, come non passano le parole di Gesù. Egli vive in eterno e io vivrò in eterno con Lui. Non sarà la fine, ma un nuovo inizio.
E tutto il resto? Se passano i cieli e la terra passeranno anche persone e affetti, lavoro e riposo, momenti di luce e di intensa gioia, oggetti e paesaggi, città d’arte e tramonti dorati…? O for­se resteranno? Resteranno se vissuti alla luce del vangelo, per amore. Tutto passa, l’amore non passa, come non passano le parole di Gesù che sono amore e solo amore, come non passa tutto ciò che è frutto della parola vissuta e da essa permeato d’amore.

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