venerdì 27 novembre 2015

Persecuzioni: ma che razza di promessa... / 7

Jan Tillemans, OMI
Trois Rivières


D’accordo, una promessa straordinaria: il cento per uno.
http://fabiociardi.blogspot.it/2015/11/il-cento-per-uno-che-promessa-5-e-che.html
http://fabiociardi.blogspot.it/2015/11/non-vi-prometto-cento-padri-che.html

In mezzo alle promesse ci sono tuttavia anche le persecuzioni: “cento volte tanto… insieme a persecuzioni”. Anche questa è una promessa? Forse è semplicemente una costatazione. Attesta che, pur nella gioia di ricevere il centuplo in una comunità con la quale si può condividere tutto, che dà sicurezza, che accompagna nel cammino, siamo pur sempre… in cammino. Dobbiamo ancora affrontare prove e difficoltà. La meta non è ancora raggiunta, ci sta davanti; soltanto alla fine entreremo nella pienezza della gioia.

Ma leggendo attentamente quell’accenno alle persecuzioni forse possiamo considerarlo anche una promessa. E se Gesù davvero ci promettesse di acconsentire a condividere la sua passione e la sua croce? Non a caso la promessa del centuplo si colloca in mezzo agli annunci della sua passione e morte, quando chiede ai discepoli di seguirlo prendendo su di sé la propria croce, con lui e come lui. Non c’è discepolo da più del maestro: «se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi» (Gv 15, 20).

È proprio una grande promessa, quella di prenderci con sé nel suo cammino di morte e di vita, di concederci il dono di stargli accanto, di essere come lui. Può sembrare una pazzia, eppure i martiri l’hanno fatta questa pazzia e si sentivano onorati di poter dare la vita con lui, come lui. «Io cerco colui che è morto per noi, voglio colui che per noi è risorto. (…) Lasciate che io imiti la passione del mio Dio», scriveva Ignazio di Antiochia ai Romani mentre andando verso la loro città per essere dato in pasto ai leoni.
È così che si invera l’autentico lasciare tutto “a causa mia e a causa del vangelo”. Sì, proprio lasciare tutto, anche la vita, ma per lui, per donarla a lui così come lui ha donato la vita a noi. Così, condividendo la prova e la persecuzione, fino a morire per lui e per il vangelo, si riceve ben altro che il centuplo quaggiù, si riceve “la vita eterna” lassù.


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