giovedì 10 settembre 2015

Vacanze Romane / Ceri


Ancora sull’Aurelia. Questa volta, dopo venti minuti, svoltare a destra e imbroccare via di Ceri (non con la é stretta dei ceri di cera, ma con la è larga di c’era). E avanti tra pinete, campi appena arati, boschi di querce e lecci, la splendida campagna romana ondulata. Non una macchina, non un’anima viva. Ma basta una decina di chilometri per vedere ergersi, possente, una rupe di tufo con su piantato un paesetto munito di alte mura turriti, una autentica rocca: è appunto Ceri.

Lascio la macchina in basso e salgo a piedi. La strada è scavata nel tufo su cui si innalzano, senza soluzione di continuità i muri delle case. È la prima volta che penetro in questo borgo antico, che dagli Etruschi passò ai Romani, ai Normanni, ai conti Anguillara, Orsini, Borromeo, Odescalchi, Torlonia. Ma che veniva a fare tutta questa gente quassù, persa tra le campagne, alle porte di Roma e nello stesso tempo in capo al mondo? Domando, alle poche persone sedute sulla panchina del bar nella piazzetta principale (non ce n’è una secondaria!), quanti sono gli abitanti: “74 anime”, rispondono con esattezza, mentre invece c’è una certa incertezza sul numero dei gatti.
Entro nella chiesa. Non posso credere ai miei occhi. Una parete interamente affrescata con 20 storie dell’Antico Testamento. Torniamo indietro di mille anni e siamo al tempo degli affreschi della basilica inferiore di san Clemente a Roma e forse è la stessa bottega. Ma qui sono conservati infinitamente meglio di quelli di Roma. Sono riapparsi, dopo secoli, soltanto una trentina di anni fa. Sulla parete di fronte, distrutta dal bombardamenti di 36 giorni di assedio da parte di Cesare Borgia, forse c’erano le storie del Nuovo Testamento.
Chi può aver fatto dipingere questo ciclo di affreschi in un paesino sperduto del Lazio? Non c’è una abbazia come a Farfa, non una cattedrale come ad Anagni. Mistero. Ma lasciamo da parte la storia e godiamoci le “storie” della creazione, dei patriarchi, di Mosè…
La chiesa custodisce un altro tesoro, l’immagine della Madonna col Bambino, Nostra Signora di Ceri, Madre di Misericordia. Sabato prossimo, primo sabato dopo l’8 settembre, se ne celebra la festa, Vale la pena andare… soprattutto alla vigilia dell’anno della Misericordia.


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