mercoledì 8 gennaio 2014

La mano di san Giuseppe Moscati


Nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, mi sono soffermato davanti alla tomba di san Giuseppe Moscati. Mi ha colpito vedere le persone andare a toccare la mano della sua statua, diventata lucida e consunta, in segno di devozione e per impetrare una grazia.
Originario di Benevento ha trascorso tutta la sua vita a Napoli, dove è morto il 12 aprile 1927. 
È diventato il santo di Napoli.

Paolo VI lo ha definito:
- Un Laico, che ha fatto della vita una missione...
- Un Medico, che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una missione di carità…
- Un Professore d’Università, che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di profonda ammirazione non solo per l’altissima dottrina, ma anche e specialmente per l’esempio di dirittura morale, di limpidezza interiore, di dedizione assoluta data dalla Cattedra!
- Un Scienziato d’alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello internazionale

Due tra i suoi aforismi:
- Bellezza, ogni incanto della vita passa... Resta solo eterno l'amore, causa di ogni opera buona, che sopravvive a noi, che è speranza e religione, perché l'amore è Dio.
- Esercitiamoci quotidianamente nella carità. Dio è carità. Chi sta nella carità sta in Dio e Dio sta in lui. Non dimentichiamoci di fare ogni giorno, anzi in ogni momento, offerta delle nostre azioni a Dio compiendo tutto per amore.

1 commento:

  1. Mi colpisce il fonendo al collo del santo medico Moscati come una collana preziosa ,come un rosario che egli portava sempre con sè e con cui ha puntato alla santità .grazie per questa foto che mi aiuta in questo giorno .Buon anno a tutti da Pierangela

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