lunedì 6 gennaio 2014

Epifania romana


Giornata fredda e assolata. Dietro la cupola di san Pietro la catena di montagne innevata abbraccia la città. Un bel regalo, dopo una settimana di pioggia.
Nel pomeriggio il centro di Roma è letteralmente assalito da una fiumana di persone che straripa da tutte le strade, soprattutto attorno a piazza Navona, tradizionale ritrovo di Befana. Gli autobus fanno fatica a muoversi tra la gente che invade le strade. C’è clima di euforia e di festa, l’ultima di quelle natalizia, visto che “L’Epifania, tutte le feste porta via”.

La chiesa dell’Araceli è piena all’inverosimile per la messa pomeridiana, alla quale segue la processione con il Bambino Gesù portato a spalle sul baldacchino dagli uomini della confraternita. È preceduto da ragazze vestite da angeli e dai tre Magi.
Ad accogliere Gesù Bambino, in piazza del Campidoglio la banda e il coro della Polizia municipale che suona e canta nenie natalizie, ma soprattutto un grande vivacissimo presepe vivente, allestito ai piedi della scalinata del palazzo comunale: pastori, artigiani, donne, bambini, tutti in costume e intenti nelle loro mille occupazioni tra capanne e botteghe. La Madonna tiene in braccio un bambino di un mese. Si alzano in cielo lanterne volanti colorate, come piccole mongolfiere, alimentate da tenue fiammelle, quasi un segno delle preghiere e dei canti che salgono a Dio. Nel frattempo il coro canta "Paradiso, Paradiso...".

Al termine della processione, dalla cima della scalinata dell’Araceli le ultime parole del cardinale e la benedizione alla città con il Bambinello. Infine, rientrati in chiesa, tutti in fila per baciare Gesù Bambino, non importa se si dovrà attendere a lungo: è sì o no la festa dell’Epifania?

Nessun commento:

Posta un commento