martedì 6 aprile 2010

Pasqua in Guinea Bissau


Giovedì Santo mi telefonano dicendo che c'è confusione in città e militari in diverse zone. Le radio locali non dicevano niente, ma la radio portoghese e francese informavano che i militari avevano arrestato il Primo Ministro, che avevano liberato il capo della Marina ("rifugiato" presso la sede Onu), fatto destituire il Capo delle Forze Armate... La sera dovevo andare in una parrocchia in città per la Messa. Il traffico era molto ridotto, i distributori chiusi (dovevo mettere gasolio, per fortuna è bastato quello che avevo), e le luci dappertutto spente. Abbiamo celebrato il Giovedì Santo con lavanda dei piedi, al lume di candela. C'era comunque tanta gente e un clima profondo.
Venerdì Santo: la situazione è migliore. Il Primo Ministro sembra sia tornato alle sue funzioni, ma per il resto è come prima. Ci sono troppi interessi di droga in Guinea perché si possa intraprendere un cammino diverso. La droga dell'America latina passa in gran  parte di qui.
Ma non vogliamo rassegnarci. Cristo è Risorto anche per noi. E noi pure risorgeremo.
Andando a celebrare il Venerdì Santo, passando per una strada polverosa alla periferia della città, ho visto un gruppo di donne, giovani e bambini che avevano un modo di camminare, di parlare tra loro, di comportarsi, diversi: erano cristiani. Stavano andando alla via Crucis e poi alla funzione in una parrocchia poco distante. Li ho accompagnati per quel tratto di strada...
Sono arrivate da poco le Suore di Madre Teresa. Hanno passato la prima notte qui a N'Dame. Ciao Fabio, Buona Pasqua! P. Celso Corbioli, omi

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