venerdì 23 aprile 2010

Per una spiritualità di comunione

Per me scrivere un testo è sempre un momento creativa che dà gioia; è opera d’artista. Prepararlo per la pubblicazione è invece una fatica perché richiede la pignoleria del tecnico; è opera di artigiano. Sta per essere pubblicato su “Nuova Umanità”, in due puntate, un mio articolo sul combattimento spirituale. E siamo al lavoro tecnico… che a volte dà soddisfazione. Una citazione di seconda mano, un po' affrettata, di Giovanni Crisostomo mi ha portato a ricercarla per mari e per monti nella sua rara e introvabile versione italiana. Finalmente con l'aiuto di un collega e di una studentessa sono appagato perché il testo che alla fine è comparso è di una bellezza incomparabile.

Riferendosi all’apostolo Paolo, Giovanni Crisostomo afferma che egli «Conosceva che grande è l'influsso che viene dallo stare insieme; infatti: "Dove sono due o tre radunati nel mio nome, ivi io sono in mezzo a loro", e anche: "Affinché siano una cosa sola, come noi pure siamo una cosa sola"; così pure: "Uno solo era il cuore e l'anima di tutti". Non solo per questo, ma stando insieme s'accresceva la carità, e con il crescere della carità necessariamente ne viene l'azione di Dio, come dice: "Si faceva continuamente orazione dal popolo"(vedi: Atti 12, 5). (...) Dice: " Vigiliamoci a vicenda per stimolarci alla carità e alle opere buone". Sapeva che pure questo era un effetto delle loro adunanze. Infatti come il ferro aguzza il ferro,così lo stare insieme aumenta la carità. Se infatti un sasso strisciato contro un sasso manda fuori fuoco, quanto più un'anima a contatto con un'altra anima? (…)"Infatti il fratello aiutato dal fratello, è come una città fortificata"».

A domani la continuazione della lettura di questo gioiello di spiritualità di comunione.

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