sabato 17 giugno 2017

Eucaristia: un pane da mangiare


Nella cappella dell'adorazione degli Oblati
San Antonio, Texas
Per ben sette volte il vangelo della festa del Corpus Domini usa il verbo “mangiare”.
Il pane è fatto per essere mangiato.
Gesù non ha detto “questo è il corpo, adoratelo”; ha detto: “mangiatelo”.
L’Eucaristia è fatta per essere mangiata, prima che per essere adorata.
Come si mangia il pane.
Quando si affronta un viaggio si mette nello zaino il pane.
Non si può affrontare il viaggio della vita senza il pane eucaristico: dà forza, è il viatico, il nutrimento per la via.

Si mangia il pane da soli per non morire di fame, ma è triste mangiare da soli.
Il mangiare è un fatto sociale. Mangiare insieme è espressione di convivialità. Il luogo per eccellenza dove la famiglia si ritrova è a tavola. Non c’è festa senza mettersi a tavola insieme.
Anche mangiare l’Eucaristia da soli è triste. Il comando è al plurale: “prendete e mangiate”.
L’Eucaristia è fatta per creare la famiglia.

Allora niente adorazione? Ma se lo stesso mangiare l’Eucaristia è un atto di adorazione! La parola adorazione ha in sé la parola “os”, bocca ed implica il bacio: adorare è baciare; oppure l’assunzione di cibi e bevande sacre: adorare è mangiare.
Ricevere l’Eucaristia è il primo atto di adorazione. Un bacio si prolunga ben oltre il momento in cui si riceve il sacramento… può continuare, in un’adorazione continua…


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