mercoledì 29 luglio 2015

La logica del colibrì

La foresta era in fiamme. Gli animali si radunarono per discutere sul da farsi. Intanto il colibrì faceva la sposa tra il fiume e l’incendio, portando una goccia d’acqua ad ogni volo. “Cosa vuoi che serva la tua goccia d’acqua”, gli disse il giaguaro. “Intanto che voi discutete, io la mia goccia d’acqua la porto comunque”.
Questa piccola deliziosa favola mi è tornata in mente leggendo l’ultimo capitolo dell’enciclica del papa Laudato si’. È un testo che spazia su tutti i problemi ecologici, chiamando in campo economia e politica, teologia e antropologia. Nelle conclusioni, la grande visione dell’enciclica plana su proposte di cambiamenti minimali di stili di vita: mettere una maglia in più invece di accendere il riscaldamento, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, utilizzare il trasporto pubblico, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via. Occorreva proprio un’enciclica per suggerimenti del genere? È la logica del colibrì. «Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo», scrive esplicitamente il papa. Anche «riutilizzare qualcosa invece di disfarsene rapidamente, partendo da motivazioni profonde, può essere un atto di amore che esprime la nostra dignità».
Il papa è convinto che attraverso piccoli gesti di ogni giorno si può superare la mentalità deleteria di un consumismo ossessivo, frutto di un vuoto esistenziale che ci si illude di riempire con oggetti da comprare, possedere e consumare. Il papa punta a far prendere coscienza della nostra origine comune, della mutua appartenenza e del futuro condiviso da tutti. Il rispetto ecologico nasce dall’amore per l’umanità.
L’enciclica potrebbe ispirare il riposo estivo, di chi può permettersi o non permettersi viaggi o vacanze particolari. Potrebbe essere il momento propizio per leggerla! Poi per prendersi il tempo di guardarsi attorno, contemplare la bellezza del creato e lodane il creatore, e insieme prendere coscienza del degrado ambientale e allenarsi nella logica del colibrì, senza disdegnare i piccoli gesti creativi che possono contribuire a ridare bellezza all’ambiente.


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