venerdì 26 giugno 2015

Il pianto dei bambini.


Il giorno precedente era cominciato alle tre del mattino ed era terminato a notte fonda, dopo un lungo viaggio. Nel pomeriggio, complice la stanchezza e il caldo, mi sono addormentato profondamente. Mi sveglia il pianto di un bambino che correre e poi si ferma, forse è arrivato a casa. Continua a singhiozzare, disperato… Faccio fatica a rendermi conto di dove sono. So soltanto che quel pianto mi è familiare, lo riconosco, è il solito pianto di un bambino. 
Lentamente riprendo coscienza: sono a Kinshasa. 
Immediata la sorpresa. Non mi ero reso conto che quel bambino era un africano. Avevo sentito semplicemente il pianto di un bambino, uguale al pianto di tutti i bambini, indipendentemente dalla lingua che parlano o balbettano, dal colore della pelle, dalla cultura… 
Quando un bambino piange, piange e basta. Piange come piange un bambino.


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